Ora la comunità di Gran in Hadeland (Norvegia) teme un focolaio e si sta cercando di rintracciare tutti coloro che hanno partecipato ai raduni del negazionista per valutarne l'eventuale positività al virus.
Gran in Hadeland è una piccola località situata a circa 60 km da Oslo; Hans Kristian Gaarder, descritto dai giornali locali "Oppland Arbeiderblad" e "Avisa Oslo" come un "teorico della cospirazione" che criticava sui social media le "misure massicce" volte a prevenire l'infezione di qualcosa che definiva:"niente di più di un raffreddore o leggera influenza".
L'amministrazione locale ha scritto che la vittima "non è stata testata per il virus Corona prima di morire, ma è stato successivamente confermato che era stato infettato dal virus".
"La morte di Gaarder è stata una brutta notizia per la comunità e il nostro pensiero va alla sua famiglia", ha scritto il dottor Are Løken, ufficiale medico capo di Gran. "Ci ricorda quanto possa essere pericoloso il virus e quanto sia importante sopportare le severe misure (anti-infezione) per un po 'più a lungo".
Gaarder aveva tenuto tenuto, recentemente, due "raduni" nella sua proprietà, a Gran in Hadeland, il 26 marzo e il 27 marzo. "Non sappiamo quanti o chi hanno preso parte agli accordi, ma chiediamo a tutti partecipanti di fare, il prima possibile, un test per verivicare l'eventuale positività al Corona-virus".
Løken ha dichiarato al Norwegian Broadcasting (NRK), che hHans Kristian Gaarder, e chi ha partecipato ai suoi incontri-nei quali si contestava l'esistenza della pandemia-essendo successivamente entrati incontatto con altre persone potrebbero rappresentare una minaccia.
"Di solito, continua il medico, nell'intervista a NRK, quando dialoghiamo con persone infette, riceviamo molte informazioni complete e corrette (sui loro contatti) quando però parliamo con i negazionisti incontriamo atteggiamenti scarsamente collaborativi e non riceviamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Gran, nel frattempo, si è trovata a registrare più casi conclamati di Covid-19 questa settimana, incluso un giovane, e altre sette persone che sono state messe in quarantena.
Nel tempo sulla pandemia, abbiamo assistito a tante prese di posizione, negazioniste e superficiali, anche da parte di capi di Stato e di Governo, per questo ribadiamo quanto scritto nel pezzo che abbiamo pubblicato mercoledì scorso ... quella contro il Virus è una guerra e come tale produce vittime e danni, sottovalutarne la gravità adducendo le più varie motivazioni è da irresponsabili.