Il colosso Marriott ha acquisito le 1200 unità di Postcard Cabins, distribuite su tutto il territorio statunitense.
Nel panorama internazionale, il mercato delle tiny house è già consolidato, in Italia, la tendenza è partita da pochi anni ma sta registrando una crescita esponenziale.
Friland, startup nata nel Friuli nel 2020, ha già accolto circa 10.000 ospiti tra Friuli, Veneto e Liguria e punta a raggiungere quota 100 casette in tutta Italia entro il 2028, promuovendo una filosofia di turismo sostenibile e ospitalità immersiva.
Le prossime tappe vedranno protagoniste la suggestiva oasi di Scivu in Sardegna, seguita da Trentino e Lombardia.
Le unità abitative, realizzate in legno e di soli 12 metri quadrati, sono dotate di ampie vetrate che si aprono sulla natura circostante, offrendo esperienze di isolamento, disconnessione e benessere.
Questa offerta risponde alla crescente domanda di vacanze outdoor, scelte nel 2023 dal 22% degli italiani e si inserisce nel contesto del turismo del benessere, che a livello globale vale oltre 830 miliardi di dollari, con una crescita del 19% rispetto al periodo pre-pandemia.
In Italia, le tiny house permettono di immergersi tra vigneti, colline e oasi incontaminate, come quella di Scivu, dove è possibile soggiornare in completa autonomia, a un’ora dalla prima città, senza rinunciare ai comfort essenziali. L’attenzione alla sostenibilità è centrale: nel 2024 Friland ha prodotto 7.412 kWh di energia solare, evitando l’emissione di circa 4 tonnellate di CO2, con l’obiettivo di arrivare a 32 tonnellate risparmiate all’anno a regime.
Gli ospiti dimostrano una forte sensibilità ambientale, con un consumo medio giornaliero di soli 44 litri d’acqua a persona. Il modello di Friland è leggero e completamente reversibile, permettendo di installare le unità in aree incontaminate senza alterarne la bellezza naturale.
Il soggiorno nelle tiny house non è solo una scelta sostenibile, ma anche un’opportunità di benessere e riequilibrio. Studi scientifici dimostrano che trascorrere tempo immersi nella natura riduce lo stress, migliora le capacità cognitive e aumenta la felicità.
La compagnia ha avviato un progetto di ricerca con le Università di Trento e Padova per misurare e valorizzare scientificamente questi benefici.
Il futuro del turismo, come suggerito da Alain de Bottom, punta sempre più sul benessere personale e sulla possibilità di “guarire” attraverso esperienze autentiche nella natura.