Dal 29 agosto al 24 settembre, oltre 160 artisti esplorano il confine tra immagine statica e movimento
Durante la 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, negli spazi di Crea – Cantieri del Contemporaneo alla Giudecca, si svolge STATIC CINEMA, una mostra a cura dell’artista e fotografo Danila Tkachenko insieme a Slavica Veselinovic.
L’esposizione propone una riflessione sul rapporto tra fotografia e cinema, spostando l’attenzione dal flusso continuo di immagini in movimento a una “visione immobile” che sospende il tempo in un silenzio visivo.
STATIC CINEMA raccoglie le opere di oltre 160 artisti internazionali, tra cui nomi noti come Jon Rafman, Antoine d’Agata, Roger Ballen, Lars von Trier, Mark Seliger e Graziano Arici.
I lavori analizzano il concetto di fotogramma non solo come frammento congelato, ma come elemento in grado di dialogare con il tempo, lo spazio e la narrazione visiva.
L’esposizione si ispira anche alle teorie del filosofo Gilles Deleuze sul concetto di “immagine-movimento” e alle riflessioni di Jean Baudrillard sul simulacro, facendo emergere un’esperienza visiva che supera la narrazione tradizionale per diventare uno spazio di contemplazione e interrogazione.
Tra i pezzi di rilievo, spicca un raro fotogramma di Lars von Trier tratto da Nymphomaniac, che sottolinea il ruolo del fotogramma come opera autonoma.
Il progetto, organizzato dall’associazione Art-Icon con sedi a Milano e Parigi, include inoltre la partecipazione della MC2 Gallery di Milano con lavori di Antoine d’Agata, Michael Ackerman e Céline Croze, arricchendo ulteriormente il dialogo tra cinema, videoarte, scultura e fotografia.
STATIC CINEMA si propone così come una riflessione sul modo in cui la cultura visiva costruisce il nostro rapporto con il tempo e il movimento, spingendo lo spettatore a considerare la fotografia come un medium capace di fondere immobile e dinamico.
La mostra rimane aperta fino al 24 settembre
dal martedì alla domenica, dalle 11 alle 18.