Il rischio di una riduzione fino a 5 miliardi di euro del PIL a fine anno se approvate nuove restrizioni
L’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (AIGAB) lancia un allarme riguardo alla proposta di legge in fase di approvazione in Emilia Romagna che punta a limitare fortemente il settore degli affitti brevi.
Il settore ha contribuito nel 2025 con 41,7 miliardi di euro al PIL nazionale, di cui 8,2 miliardi derivano dalle prenotazioni dirette, 33 miliardi dall’indotto e 0,6 miliardi da ristrutturazioni e manutenzioni.
Secondo AIGAB, le seconde case italiane sono un patrimonio importante che deve poter essere gestito con regole uniformi su tutto il territorio nazionale, evitando norme locali arbitrarie basate su pregiudizi ideologici.
Le abitazioni destinate agli affitti brevi rappresentano in Emilia Romagna solo lo 0,6% del patrimonio immobiliare, mentre il 21,8% delle seconde case resta sfitto a causa del rischio di morosità.
Le nuove restrizioni regionali, paragonate a quelle già discusse in Toscana, potrebbero violare diritti costituzionali come la proprietà privata, la libertà d’impresa e la concorrenza, limitando ingiustificatamente la possibilità di mettere a reddito gli immobili.
AIGAB evidenzia che le leggi che introducono tetti all’attività di affitto breve o limitazioni arbitrarie rischiano di causare aumento dei prezzi degli hotel, conflitti in ambito condominiale e un calo significativo del turismo, in particolare quello familiare e straniero.
Questo potrebbe portare alla perdita di flussi turistici a favore di altre regioni europee più competitive.
Il calo degli immobili promossi online rispetto al 2024 e la riduzione della domanda estera, aggravata dalla crisi economica internazionale, mettono in difficoltà il settore; in assenza di politiche efficaci a sostegno dell’affitto a lungo termine, gli immobili inutilizzati sono destinati ad aumentare.
Inoltre, le restrizioni potrebbero frenare la trasformazione di immobili ricettivi obsoleti, compromettendo investimenti e provocando il degrado di strutture che potrebbero invece essere riconvertite in alloggi temporanei.
AIGAB chiede al Governo di intervenire per impugnare la legge regionale di Emilia Romagna davanti alla Corte Costituzionale, come già avvenuto per la Toscana, per tutelare proprietari e operatori e garantire un mercato equo e sostenibile.
Se non si invertiranno questi trend, il contributo degli affitti brevi al PIL nazionale potrebbe diminuire di 5 miliardi di euro entro fine 2025, con conseguenze negative sul tessuto economico e sociale del Paese.
Nella foto Il Board di AIGAB
Da sinistra William Maggio Consigliere, Marco Celani Presidente, Michele Ridolfo Vicepresidente, Francesco Zorgno Consigliere