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La Thuile è uno di quei posti dove è bello sentirsi liberi e lasciarsi abbracciare dall’energia della montagna, ritrovare tempo per sé stessi, arricchirsi di emozioni e rigenerare corpo e spirito.
La Saturnia del pero si aggira nei Giardini di Sissi
Durante il primo censimento della biodiversità delle falene notturne avvenuto ai Giardini di Castel Trauttmansdorff nella notte fra l’8 e il 9 maggio, è stata rilevata la presenza di esemplari di saturnia del pero (anche detta pavonia maggiore), falena
La sua area di distribuzione comprende il Mediterraneo fino al Medio Oriente e le zone più calde dell’Europa centrale; si tratta di un lepidottero esclusivamente notturno, che vive nel periodo tra maggio e la prima metà di giugno. In questa fase, il suo obiettivo primario è di trovare un partner: i maschi non possono né vedere né sentire le femmine, ma riescono con le loro antenne piumate a captarne l’odore anche in lontananza, fino a 10 chilometri di distanza.
Questo tipo di insetti di grande importanza ecologica non è mai stato censito ai Giardini, anche se le falene costituiscono circa il 95% delle 3200 specie di lepidotteri presenti in Alto Adige. Proprio nella stagione dedicata alla biodiversità con il tema “Diversity”, i Giardini di Castel Trauttmansdorff, grazie a questa indagine sulle diverse specie di lepidotteri in alcuni selezionati areali dei Giardini, hanno potuto scoprire questo magnifico esemplare di dimensioni notevoli e hanno anche dato avvio a futuri progetti di divulgazione sostenibile.
La saturnia del pero è una falena minacciata in molti luoghi ed è diventata rara anche in Alto Adige.
Per ulteriori informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it.
Lo Schlosswirt Forst per i più raffinati gourmand
Nuovo riconoscimento per il ristorante di Lagundo, seguito dalle creative e sapienti mani dello chef altoatesino Luis Haller.
Riparte finalmente la stagione allo Schlosswirt Forst, con la sua Luisl Stube, seguita dallo Chef Luis Haller, che è nuovamente entrata a far parte dei locali suggeriti da Le Guide de L’Espresso, I Ristoranti e i Vini d’Italia.
La Guida de L’Espresso, che conta oltre 2.000 ristoranti, trattorie e osterie (30 in tutto, quelle dell’Alto Adige), racconta il viaggio lungo dodici mesi, compiuto da novanta esperti enogastronomici per descrivere il meglio della ristorazione italiana. La nuova Guida rappresenta la fotografia di una ristorazione ricca e varia e si propone di dare una chiave di lettura critica, aperta e scevra da pregiudizi, di quanto avviene nel “ristorante Italia”, volta a comprendere e valutare ogni espressione di ristorazione e di cucina, alta o popolare, di tradizione o innovativa, regionale o internazionale.
Questo riconoscimento (due cappelli) alla Luisl Stube, si va ad affiancare a numerosi riconoscimenti tra cui anche il “Premio Godio”, il Gambero Rosso, il Gault&Millau e la nomina di “Cuoco dell’anno dell’Alto Adige” da parte della rinomata guida gastronomica tedesca “Der Große Restaurant & Hotel Guide”.
Lo Schlosswirt Forst situato in prossimità della sede principale del noto birrificio altoatesino Birra FORST. Fin dalla sua apertura nel 2017 il ristorante è seguito da Luis Haller, famoso chef nato in Val Passiria, Alto Adige che, dopo varie esperienze in diversi ristoranti e hotel rinomati in Italia e all’estero, ha iniziato la sua collaborazione con Birra FORST nel 2014, occupandosi inizialmente dell’esclusivo Temporary Restaurant Felsenkeller per poi coronare il suo sogno con lo Schlosswirt Forst.
Sito: www.schlosswirt-forst.it
Mail: info@schlosswirt-forst.it
Tel. + 39 0473 260350
Dal giugno riparte la stagione degli eventi in bici e MTB e tante le opportunità per chi vuole scoprire la valle sopra il sellino.
Andare alla scoperta della natura sconfinata in Val Gardena, girando in bici, in mountain-bike o su una più comoda e-bike e ammirando le vette più belle delle Dolomiti.
Dal 12 giugno riapre la stagione degli eventi con l’ormai famosissima HERO e, successivamente, il 27, con il tradizionale giro del SellaRonda BikeDay.
L'HERO Bike Festival, in programma dal 10 al 13 giugno 2019, attende atleti mountain-biker provenienti da 50 Paesi con una serie di eventi, concerti e tavole rotonde che faranno da corollario alla vera e propria gara in programma sabato 12 giugno, con i classici due tracciati da 60 e 86 km. In ottemperanza a tutta la normativa antiCovid, ci si potrà finalmente divertire presso l’Hero Village, attendendo il sabato per affrontarsi nella maratona di mountain bike più dura d'Europa. La manifestazione è anche un Evento Verde poiché soddisfa i criteri di sostenibilità della Provincia dell'Alto Adige.
Il giro intorno al massiccio del Sella sarà il palcoscenico naturale dell’edizione 2021 del Sellaronda Bike Day, in programma il 27 giugno, con replica il 18 settembre 2021. Dalle ore 8:30 alle 15:30 tutti i passi dolomitici attorno al Sella (Sella, Pordoi, Campolongo, Gardena) saranno riservati ai ciclisti. La giornata ciclistica non competitiva, giunta quest’anno alla sua 15ª edizione, permetterà agli appassionati delle due ruote di compiere il giro dei quattro passi in assenza di automobili e gas di scarico.
Gli eventi non esauriranno la voglia di percorrere la Val Gardena su due ruote ed esistono diversi tour, dalle facili escursioni a quelli più impegnativi, fino a percorsi emozionanti per gli amanti delle scariche di adrenalina. La natura unica delle Dolomiti può essere scoperta in sella a una bici, percorrendo quasi 600 chilometri di territorio, tra i paesi di Ortisei, S. Cristina e Selva Gardena, grazie a 22 differenti tracciati, tutti percorribili in giornata.
La Val Gardena è l'unica "Bike Approved Area” dell'Alto Adige. Particolarmente consigliabile è il “Sellaronda MTB Track TOUR” che offre un paesaggio mozzafiato, tra il Gruppo del Sella e la Marmolada. Invece “Panorama Ebike Tour powered by Bosch” offre una particolare
escursione ogni giovedì: un tour intorno ai tre villaggi ladini, passando per pascoli alpini idilliaci e sentieri forestali protetti, con un panorama davvero affascinante e unico. La "Val Gardena Bike Arena" prevede un totale di 6 percorsi, che possono essere ripetuti tutte le volte che si vuole utilizzando gli impianti di risalita Dantercepies, Cir, Ciampinoi e Piz Seteur. Un'offerta perfetta per gli amanti della bicicletta, adulti e giovani. Lo "Skillpark Palmer" di Ortisei è a disposizione dei più piccoli per imparare a migliorare la tecnica di guida.
La mappa dedicata alle mountain-bike, insieme al sito www.mtb-dolomites.com, offrono un’idea perfetta dei tour, dei percorsi e di tutte le possibilità per percorrere in bicicletta il territorio, e sono comprese le descrizioni dei percorsi e i dati Gps da scaricare.
Informazioni:
www.valgardena.it
www.facebook.com/VGardena
www.twitter.com/VGardena
instagram: @dolomitesvalgardena #valgardena #postcardfromvalgardena
Le proposte del Tanzer, in Val Pusteria, per fresche e piacevoli gite in bici, partendo dal piccolo paese di Issengo.
Nel centro della Val Pusteria, adagiato su dolci colline, sorge il piccolo borgo di Issengo, solo 350 abitanti che vivono immersi nella natura.
Questo posto rappresenta un ottimo punto di partenza per escursioni in bici, perché da qui ci si collega facilmente a vari tratti della cosiddetta Pusterbike.
Si può andare in direzione Fortezza, seguendo il fiume Rienza, oppure prendere il percorso inverso, da Brunico verso San Candido.
In questa direzione ci si può anche staccare, andando verso Lago di Braies, per visitare il fantastico e famoso lago di montagna.
Altra opportunità è arrivare fino a Brunico e prendere la ciclabile in direzione Valle di Tures e Valle Aurina, ovvero da Brunico a Campo Tures, attraversando i paesi della Valle Aurina.
Per i più esigenti, molto divertente e panoramico il tratto da San Candido fino in Austria (Lienz), con la possibilità di rientrare in treno. Grazie al Treno della Val Pusteria, chiamato Flirt, è possibile caricare la bici e decidere quale tratta pedalare e quale attraversare in treno. Stazioni funzionali, marciapiedi coperti e rastrelliere per le bici facilitano la combinazione bici e treno, e gran parte dei treni dispongono anche di apposite vetture per le biciclette, oppure posti bici (limitati). Un biglietto giornaliero per la bici costa 7,00 Euro (oltre al biglietto per passeggeri) e può essere acquistato presso i punti vendita nelle stazioni.
A Issengo si trova il Gourmet Boutiquehotel Tanzer, struttura bike-friendly, con garage per le bici e possibilità di interventi e lavaggio.
Inoltre, il Tanzer offre la possibilità di noleggiare presso la struttura delle bellissime e-bike per decidere di fare gite anche in giornata.
E cosa c’è di meglio di lasciarsi viziare da una cucina raffinata dopo una giornata trascorsa in sella? Lo chef Hannes Baumgartner, insieme alla sua brigata, conquista i palati dei più esigenti con portate gourmet in cui lavora rivedendo la cucina tradizionale, utilizzando quasi esclusivamente materie prime locali.
La cucina è, infatti, il fiore all’occhiello del Gourmet e Boutiquehotel Tanzer e la qualità delle portate sono valsi a questo ristorante importanti riconoscimenti, come l’inserimento nella guida Ristoranti d’Italia 2020 del Gambero Rosso, la segnalazione nella rinomata guida Michelin nel 2020, il riconoscimento di tre cucchiai nella Guida Schlemmer Atlas 2020 e, infine, l’inserimento tra i migliori ristoranti dell’Alto Adige della Guida Gault Millau 2020.
Per vivere questa bella esperienza Bici & cucina Gourmet, si possono anche sfruttare le proposte del Tanzer per la prossima estate, come ad esempio:
sommer.estate - 7 notti, dall’11 luglio al 2 agosto 2021
7 notti in mezza pensione Gourmet con colazione e cena servita á la carte (senza buffet), crostate, strudel e torte fatte in casa. Ma pagandone solo 6…
Questa la proposta accattivante di luglio, per passare le giornate facendo passeggiate, ascoltando i consigli della guida. Inoltre, relax nel centro benessere con sauna, idromassaggio e lettini. Incluso anche l’ingresso gratuito in tutti i musei della Provincia di Bolzano (Lumen, museo di Oetzi, Messner Mountain Museen usw.)
A partire da 690,00 euro per persona.
https://www.tanzer.it/it/gourmet-boutiquehotel/offerte/sommer.html
Per approfondimenti o altre proposte, consultare il sito:
https://www.tanzer.it
Gli artefici della nuova installazione sono sempre Vera Bonaventura e Roberto Mainardi di Officinadïdue
Seed bombing nella Serra
Informazioni richieste:
Il tema della biodiversità che viene riproposto per la seconda stagione ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, quest’anno verrà trattato anche attraverso una nuova installazione di “Seed bombing”. Le bombe di semi che già nella stagione 2020 erano state collocate in due luoghi dei Giardini (sui blocchi di porfido all’ingresso e nel laghetto dei Boschi del Mondo), quest’anno si troveranno anche all’interno della Serra.
Gli artefici della nuova installazione sono sempre Vera Bonaventura e Roberto Mainardi di Officinadïdue, che hanno realizzato delle bombe in vetro soffiato riempite di semi di varia natura, in attesa di una loro ideale schiusura nella terra della Serra, per ridarle nuova vita.
“Il vetro non solo racchiude la fragilità della vita, ma è anche l’elemento alchemico dove avvengono le trasformazioni dei vari elementi”, commenta Bonaventura e Mainardi aggiunge: “Questa installazione è una forma di eternità, una forma di ricchezza interiore”.
Il seed bombing, infatti, è una pratica di riforestazione aerea in uso in molte foreste canadesi e nordamericane: utilizzando degli aeromobili, che riescono a raggiungere luoghi remoti o di difficile accesso in poco tempo, vengono rilasciate su territori piuttosto ampi colpiti da incendi, inariditi o deforestati, delle palline/bombe di creta con dentro i semi insieme a humus e sostanze nutritive.
Anche la perdita di biodiversità porta ad inaridire i terreni, perché le monoculture intensive impoveriscono e avvelenano il terreno in pochi anni, portando a carestie e a inevitabili squilibri geopolitici e demografici con conseguenti migrazioni di animali e popoli. Questi spostamenti costituiscono un grande rischio che può portare a gravi conflitti;
pertanto, le bombe di vetro di Officinadïdue presenti ai Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno un duplice scopo: curare la terra e mettere in evidenza come alla biodiversità sia collegata anche la pace fra gli esseri umani.
Tutti i giorni, fino a metà novembre 2021, ogni 30 minuti, chi si troverà nella Serra potrà sentire il rumore del passaggio dei biplani, della pioggia di bombe di semi sganciate dall’alto, dei vetri infranti della Serra, i tonfi delle bombe sul terreno e la loro schiusura, come fossero uova, rilasciando il loro contenuto e partecipando così al ciclo vitale.
Per ulteriori informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it.
La Casa del bracciale d’oro di Pompei è anche conosciuta e chiamata Casa di Marco Fabio Rufo. Il nome della domus si deve al ritrovamento di un bracciale in oro dall’incredibile peso di 160 grammi.
Il bracciale è uno squisito lavoro di oreficeria composto da un laccio d’oro che termina con due teste di serpente. Gli occhi dei serpenti sono rappresentati con l’intarsio di pietre preziose. Nella bocca i serpenti reggono una medaglia con la rappresentazione di Selene. La proprietaria del bracciale, molto probabilmente doveva essere una seguace del culto di Selene, culto più orientale che italico. Questo culto col passare degli anni verrà assimilato al culto della Dea Diana.
Il prezioso bracciale, fu ritrovato in un sottoscala della domus dove si erano rifugiati due adulti con un bambino, il giorno dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Con molta probabilità uno dei due adulti aveva tentato di salvare il prezioso bracciale. Un altro fuggiasco portava invece con sé una cassettina in legno e bronzo con 40 monete d’oro e 175 in argento.
Il grandioso complesso della Casa del bracciale d’oro, negli scavi archeologici di Pompei, si sviluppa su almeno quattro livelli abitativi, con terrazze panoramiche che si aprivano in maniera scenografica verso il mare.
La casa venne esplorata grazie agli scavi archeologici promossi da Carlo III di Borbone tra il 1758 e il 1763. Il piano terra, che ha l’ingresso dal Vico del Farmacista, presenta l’impianto della domus con l’atrio tuscanico, ove è fiancheggiato da cubicoli, mentre sul lato nord, incontriamo un triclinio dai pavimenti asportati ed un aula che subì almeno tre trasformazioni.
Le terrazze vennero costruite al di sopra delle mura di cinta, ma in età preromana le case erano invece disposte ai lati di una delle porte della città, come porta Occidentalis, che era considerata il punto di arrivo di via di Nola e Via delle Terme.
Molte sono le decorazioni pittoriche ritrovate nella domus, anche se in parte molte sono state staccate, per motivi di conservazione. Ritroviamo nella domus sia una lussuosa decorazione sia pavimentale, con mosaici marmi colorati, e sia per una delicata decorazione parietale, soprattutto con affreschi che rappresentano temi mitologici, decorazioni parietali che riprendono vedute di giardini e riproduzioni di originali greci del IV secolo.
Al momento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. la casa del bracciale d’oro, come tutte le case dell’antica città di Pompei, erano abitate. La testimonianza ci viene data dalla realizzazione dai calchi in gesso ideata dall’archeologo Giuseppe Fiorelli, delle numerose vittime della città di Pompei.
Vuoi visitare Pompei, contatta Naples and Italy e visita il loro sito, avrai le migliori guide turistiche per le tue visite guidate a Pompei e non solo www.visiteguidatepompei.com
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Ispirazioni per il giardino e per il balcone
Nella gestione di 12 ettari di giardino botanico gli esperti dei Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno maturato vent’anni di conoscenze e di esperienze. Piante da tutto il mondo in più di 80 paesaggi ricreati, con esigenze e caratteristiche completamente diverse, hanno contribuito a sviluppare nei giardinieri dei Giardini di Sissi una grande competenza che è stata riversata in un libro, Piantaci!, edito da Edition Raetia, pubblicato ad aprile 2021.
All’interno del libro è presente una selezione di piante, fatta dagli esperti di Trauttmansdoff, con descrizione delle stesse e delle strategie per prendersene cura: consigli, cure colturali, esposizione, rusticità, utilizzo.
Inoltre, non mancano alcune idee speciali per decorare con le piante gli ambienti interni ed esterni.
Piantaci! può essere uno strumento utile per la progettazione di un nuovo giardino, oppure per l’arricchimento di uno già esistente, ma anche per chi non possiede un giardino ed ama coltivare il verde in balcone o in terrazzo. Alcune delle piante descritte nel libro, infatti, si possono coltivare soltanto in vaso e devono essere collocate in un luogo riparato durante i mesi invernali.
Le piante trattate in Piantaci! sono tutte di facile coltivazione: sempreverdi e caducifoglie tipiche del bacino del Mediterraneo, dell’Asia orientale e dell’America del Nord, bulbose e tuberose che in primavera riempiono di colore il giardino. Inoltre, per ampliare l’assortimento, viene fornita una scelta di bambù, erbacee, succulente, piante carnivore da coltivare in giardino o terrazzo.
Alcune comuni curiosità saranno finalmente soddisfatte: quali sono le varietà da piantare vicine, quali invece è meglio tenere lontane, quali quelle che assicurano copiose fioriture, vivaci colori autunnali o dolci frutti?
I criteri di scelta delle piante trattate all’interno del libro sono le fioriture straordinarie o le magnifiche colorazioni autunnali, i profumi seducenti o i frutti edibili e variopinti. Alcune di queste sono più appariscenti nella stagione calda, altre fioriscono in autunno o persino nei mesi invernali, altre ancora sono una meraviglia in ogni stagione.
Il primo capitolo contiene le informazioni per la progettazione del giardino, mentre l’ultimo svela come mantenere sane e forti le piante, evitando di utilizzare i comuni pesticidi, proprio come avviene ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, dove per mantenere le piante in salute si utilizzano solo corroboranti come concimi organici, estratti vegetali, tè di compost e microrganismi.
Grazie a Piantaci! chiunque potrà trarre ispirazione per sistemare il proprio giardino o balcone e per renderlo ancora più bello e colorato.
Per ulteriori informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it.
Tirolo, piccolo borgo sopra la collina alle spalle della città di Merano, è caratterizzato da una serie di facili sentieri tematici che invitano ad approfondire argomenti come la mela e il vino.
Tirolo è un paese appena sopra Merano, noto a tutti per l’importante omonimo castello che dà il nome all’intera regione (Südtirol/Alto Adige).
Dal centro del borgo rurale partono una serie di facili sentieri che tagliano in lungo e in largo la collina e congiungono Tirolo alla piccola città di Merano, tra cipressi, oleandri, vigneti e meleti.
A Tirolo si dirama una rete di sentieri lunga circa 70 km, che propone diversi itinerari a tema – come il Sentiero delle Mele o del Vino, il Sentiero Culturale e quello Panoramico. Possono essere percorsi tutto l’anno per osservare la fioritura della primavera, godersi il sole in estate o ammirare i colori dell’autunno. Anche in inverno rappresentano un’ottima soluzione per fare una passeggiata non impegnativa ed esposta al sole, con un panorama unico sulla conca di Merano.
Le prime due passeggiate sono dedicate al vino e alla mela.
Il Sentiero del Vino parte dall’Associazione Turistica di Tirolo snodandosi tra i vigneti e le amene colline coltivate. Lungo il percorso si trovano stazioni interattive che "raccontano" fatti e curiosità sulla viticoltura della zona. Le alture esposte al sole e il clima mite fanno di Tirolo una zona ideale per coltivare vitigni di Lagrein o di Schiava (Vernatsch) oltre ad altre varietà quali Pinot Nero, Sylvaner e Merlot. Tirolo risulta essere anche una delle aree vinicole più antiche dell’Alto Adige, apprezzata già al tempo dei Romani.
Il Sentiero delle Mele è una passeggiata piacevole e poco impegnativa che attraversa i meleti di Tirolo ed è particolarmente suggestiva durante la fioritura. Anche in questo caso ci sono interessanti stazioni didattiche che offrono spunti di riflessione e, volendo, si può arrivare facilmente al sentiero Passerweg e fino alla Passeggiata Gilf, per giungere nel centro di Merano.
Il terzo percorso, la Passeggiata Falkner, è, invece, dedicata ad Hans Norman Falkner (1906-1988), nato a Gurgl in Austria e cittadino onorario del paese, perché qui scelse di trascorrere la sua vita. Tra il 1972 ed il 1973 finanziò una passeggiata che conducesse direttamente dall'inizio del paese a Castel Tirolo, evitando tutto il traffico motorizzato. Per questo lo splendido percorso panoramico è stato a lui intitolato e nel 1988, alla sua morte, vi è stato eretto un piccolo monumento commemorativo in suo onore. Nell'anno 2016 la Passeggiata Falkner è stata ristrutturata e da qui si può ammirare la splendida Conca di Merano.
Altro percorso è l’Escursione sul Sentiero Culturale, tra edifici intrisi di storia e bellezze culturali: il Sentiero Culturale a Tirolo invita a camminare, esplorare e stupirsi, tra masi antichi, case di altre epoche, prati e castelli.
Il Sentiero Panoramico, invece, è una piacevole passeggiata di due ore con scorci panoramici sulla città di cura di Merano. Anche in questo caso è possibile collegarsi alla Passeggiata Tappeiner, l’incantevole tragitto sopra i tetti di Merano che oltrepassa la Polveriera e per due chilometri consente di godere di un panorama unico sulla città.
Infine, oltre ai facili sentieri, ricordiamo che il paese di Tirolo si trova ai piedi del Parco Naturale del Gruppo di Tessa e una funivia, a pochi passi dal centro, porta velocemente a 1.800 metri slm, per esplorare il Parco e percorrere l’Alta Via di Merano.
A Merano un progetto che abbraccia la musica, l’arte e il piacere del tempo nella natura.
Cinque alberi, cinque melodie, cinque opere d’arte: cinque stazioni fra la Passeggiata d’Estate, d’Inverno e la Gilf, lungo il torrente Passirio.
Alberincanto (Baumklang) nasce all’interno del progetto “Muoviti a Merano”, promosso dal Comune, in cui una serie di percorsi pedonali vengono descritti e messi in relazione con lo spazio circostante. Allo stesso tempo sono riscoperti in chiave salutista attraverso un programma di attività svolto dalle associazioni del territorio, con il supporto di esperti.
Il percorso “Baumklang” - che sarà fruibile a partire dalla fine di aprile - nasce dall’idea di inglobare lo spirito, l’equilibro e l’armonia con la natura e vede la collaborazione tra la direttrice delle Giardinerie Comunali, Anni Schwarz, il musicista Markus Prieth e l’artista Laura Zindaco, in collaborazione con l’associazione Club Est Ovest.
In cosa consiste il progetto
Anni Schwarz ha identificato cinque alberi, selezionandoli sia per il loro valore simbolico che per le loro proprietà botaniche e per le sensazioni che le ispiravano: il cipresso è l’abbraccio, l’alloro è la multiformità, lo spaccasassi è la forza, il salice piangente è la corrente, l’ippocastano è la responsabilità.
Per ciascuno di questi alberi, Markus Prieth ha composto delle melodie vocali, ricche di suoni e racconti, che invitano gli ascoltatori a canticchiare e a crearvi armonie, a seconda delle sensazioni evocate dalla musica, dagli alberi, dai luoghi in cui si ergono.
A ogni stazione Laura Zindaco ha realizzato un’immagine, ispirata dalle parole chiave identificate da Anni Schwarz e dalla natura circostante, andando così a comporre un’unità sensoriale che vuole ricongiungere chi ascolta/osserva con le proprie emozioni e con la consapevolezza di essere parte di un unico flusso di vibrazioni.
Il percorso può essere seguito individualmente, insieme ad altre persone o in piccoli gruppi, e il progetto incoraggia a interagire con la propria voce, cantando insieme alle melodie proposte, a sostare presso gli alberi, a immergersi nelle immagini artistiche. Saranno organizzate anche alcune visite accompagnate dallo stesso Prieth.
Primavera a Merano
In primavera la città si trasforma in un festival di colori e profumi, e Merano, per valorizzarli e celebrarli, ha ideato la Primavera a Merano (dal 1 aprile 2021), un contenitore di eventi e manifestazioni organizzate in un’ottica di sensibilità ecologica e ambientale.
Primavera a Merano – tema di quest’anno la biodiversità - è organizzata dall’Azienda di Soggiorno di Merano, in collaborazione con i paesi di Scena, Tirolo e Naturno, e consiste in una serie di iniziative e attività in grado di donare benessere al corpo e alla mente e di aprire nuovi spazi dove godere della natura e delle sue proprietà rigeneranti.
Merano Flower Festival, in programma dal 28 al 30 maggio è da qualche anno uno dei momenti clou della Primavera Meranese, con installazioni fiorite e imponenti figure vegetali, un grande mercato dei fiori e di prodotti per il giardinaggio, un ricco programma per bambini e adulti e diversi laboratori. Un altro appuntamento di forte richiamo è il Mercato Meranese (MM), che, da maggio, diventa uno dei principali momenti in cui trascorrere il sabato mattina, acquistando prodotti selezionati locali o degustando piccole prelibatezze.
Infine, il Muoviti a Merano, una settimana intensiva (dal 23 al 30 maggio) per presentare questo programma che inizia in primavera e si conclude tardo autunno, per mettere in movimento corpo e anima, in programma, con istruttori e guide qualificate.
Gli appuntamenti nei dintorni
Naturno
06.06.2021: Primavera montana
Naturno unplugged
Lagundo
21.-24.05.2021: Progetto Lagundo sana e Mercato dei fiori
Al Gardenflair, una grande varietà di piante e alberi, insieme a opere d'arte e ogni tipo di decorazione per il giardino. Inoltre, tanti stand con prodotti a base di erbe aromatiche, come tè, sali e spezie, oltre a diverse specialità da giardino. Quest'anno anche un ricco programma accompagnerà l’evento, con laboratori di erboristeria, conferenze di esperti, bricolage per i più piccoli e molto altro.
Scena
07. 05.2021: Cafè della danza
16. 05.2021: Mercato delle erbe e delle delizie
22.05.2021: Matinee al Thurnerhof
In maggio, il centro del paese di Scena si trasforma in un paradiso in fiore. Sedie a sdraio e panchine artistiche invitano a una sosta, mentre aiuole di erbe aromatiche profumano l’aria. Da non perdere il Mercato delle erb(acc)e e la Passeggiata dei Sapori con spezie rare, piante e specialità locali.
Da segnalare il 22 maggio ore 11.00-14.00: Matinée musicale nello storico Thurnerhof, uno dei masi più belli e più antichi di Scena. Nel meraviglioso giardino dal delizioso profumo di sambuco suoni vivaci e prelibatezze altoatesine.
Per ulteriori informazioni www.merano.eu
Aprile, il mese delle fioriture dei meli
Il mese di aprile è speciale per Regione Lana, perché è il momento in cui sbocciano i fiori dei meli ed essendo questo territorio coltivato quasi completamente a meleti, l’intero paesaggio diventa bianco e rosa e un delicato e gradevole profumo si diffonde nell’aria.
Passeggiando lungo i waalwege, i tipici canali di irrigazione dei campi in Alto Adige, di Brandis e di Marlengo, la prospettiva leggermente sopraelevata dell’intera località dà l’impressione di vedere un’immensa coperta bianca ai piedi delle montagne.
Il nome “Lana in fiore”, assegnato alla prima edizione dell’evento che purtroppo quest’anno, a causa delle restrizioni dovute all’epidemia da covid 19, è stato realizzato in versione ridotta e per i locali, descrive perfettamente l’aspetto che Regione Lana assume nel mese di aprile: una vasta area completamente fiorita.
Per ulteriori informazioni su Regione Lana: lanaregion.it.
Attività del giardino botanico meranese
Sin dalla loro apertura i Giardini di Castel Trauttmansdorff organizzano mostre temporanee a tema per approfondire alcuni aspetti botanici curiosi e particolari o per affrontare argomenti importanti e fondamentali per gli ecosistemi. Ripercorriamo insieme le principali manifestazioni del passato per capire come, grazie anche a queste iniziative, i Giardini di Castel Trauttmansdorff rappresentino una delle mete tanto ambite non solo del turismo italiano, ma anche di quello internazionale.
Tutto palme!
Nel 2008, con la mostra temporanea “Tutto palme!”, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno voluto porre l’attenzione dei visitatori sulla “più alta e nobile fra tutte le piante”, come la definì Alexander von Humboldt, botanico tedesco del 1800. Grazie al clima particolarmente favorevole della conca meranese, la palma cinese da oltre 130 anni cresce circondata da cime innevate, sebbene da sempre sia l’emblema di paesaggi esotici e tropicali, nell’immaginario spesso abbinati a mari o ad oceani.
La mostra era incentrata quindi sulla palma, con le sue caratteristiche di pianta utile e ornamentale estremamente versatile, la storia del suo trapianto in Europa, le sue forme più insolite e i suoi molteplici usi come pianta produttrice di zucchero, cera, avorio vegetale, legno e molto altro.
Delle 2400 varietà di palme esistenti al mondo, i Giardini ne hanno presentate un centinaio in diverse sezioni del parco. Oggi se ne possono ammirare alcune nella Spiaggia delle Palme e sulle sponde del Laghetto delle Ninfee.
Profumi divini e odori infernali!
Nel 2010 il titolo della mostra temporanea era “Profumi divini e odori infernali!”, con l’obiettivo di fornire informazioni curiose e interessanti sul tema del profumo, dando risposta a molteplici interrogativi intriganti: perché alcune persone hanno un olfatto spiccato e altre no? È vero che certi fiori profumano con lo scopo di ingannare?
Per fare ciò sono stati allestiti diversi ambienti nei Giardini e anche nella rimessa di Castel Trauttmansdorff, insieme ad eventi collaterali che hanno riscosso molto successo nelle famiglie, come visite all’insegna dell’olfatto, menù profumati, oltre a conferenze e workshop sul tema.
Amore in Fiore – L’Eros nel Mondo Vegetale
Nel 2014 la mostra temporanea è stata particolarmente ardita e giocosa perché ideata con l’intento di svelare come “lo fanno” le piante e quali aspettative riponiamo noi esseri umani in questi “alleati” vegetali. La mostra è stata allestita su due piani: al piano superiore sono stati illustrati i “meccanismi di seduzione” delle piante, messi in atto anche grazie all’aiuto di alcuni animali. Fu infatti messo in evidenza come, con inaspettata raffinatezza, le piante si servano di colori, forme e profumi al fine della conservazione della specie. È stato anche messo in rilievo un parallelismo con la sessualità umana, i cui rimandi a particolari “piccanti” hanno strappato sorrisini fra il pubblico. Il piano inferiore, invece, conduceva in una sfera misteriosa: le pareti nere esaltavano le forze segrete delle piante per celarle, poco dopo, dietro un velo di misticismo. Le piante hanno avuto nella storia un ruolo fondamentale nella vita sentimentale degli esseri umani; desiderio, amore, rifiuto e gelosia: per ogni esigenza è sempre esistito il rimedio giusto attraverso una pianta o un’erba. La mostra “Amore in fiore – L’Eros nel mondo vegetale” ha affrontato anche quest’ultimo aspetto, mettendo in risalto ciò che c’è di vero e ciò che invece appartiene al mito.
“Piante Killer – Le carnivore verdi”
Il tema del 2019 è stato senza dubbio accattivante nel titolo e nella sostanza: “Piante Killer – Le carnivore verdi”. Protagoniste sono state queste affascinanti piante, incantevoli e al tempo stesso raccapriccianti cacciatrici dai look stravaganti, perennemente in lotta per la sopravvivenza legata all’efficacia di trucchi sorprendenti. Le piante carnivore, infatti, attirano le prede nelle loro trappole con foglie luccicanti, colori sgargianti e tentacoli bizzarri e una volta nelle loro grinfie non c’è scampo. La mostra temporanea presentava tutti i tipi di trappole e descriveva l’incredibile varietà di specie di queste bizzarre artiste della sopravvivenza.
L’esposizione, inoltre, era impreziosita da piante vive, esperienze interattive e visite guidate e anche da un viaggio intorno al mondo alla scoperta delle piante carnivore più famose e di quelle meno conosciute, dalle foreste tropicali alle paludi, dalla pianura all’alta montagna.
Anche il Touriseum, il Museo provinciale del Turismo in Alto Adige con sede all’interno di Castel Trauttmansdorff, organizza mostre a tema.
Particolarmente degne di nota sono quella allestita nel 2011, “Desidera?”, e “Sui passi, pronti, via!” del 2018. “Desidera?” era incentrata sull’importanza fondamentale degli addetti al servizio del settore gastroricettivo e turistico, camerieri e cameriere. Responsabili dell'accoglienza degli ospiti, sono gli interlocutori diretti degli ospiti di un albergo o ristorante e rappresentano la struttura e il Paese ospitante, contribuendo enormemente a plasmarne la cultura dei piaceri e del bon ton.
Con la mostra temporanea "Desidera?", il Touriseum ha voluto offrire ai suoi visitatori uno sguardo sia sull'evoluzione storica di questa professione che sulla condizione esistenziale e sui diversi ruoli del personale di servizio puntando su un mezzo diretto, quello delle proiezioni cinematografiche.
I visitatori si accomodavano alle tavole imbandite e venivano serviti da sei camerieri virtuali, in un "ristorante" nato dalla trasformazione dei due piani della rimessa di Castel Trauttmansdorff.
Con “Sui passi, pronti, via!” il Touriseum ha voluto dedicare ai passi alpini, al loro fascino e al loro significato per il turismo l’attenzione di un’intera stagione.
La mostra a Castel Trauttmansdorff è stata allestita in modo da rappresentare una strada di montagna, piena di curve, che attraversava otto famosi passi altoatesini, in salita verso la corte interna del castello. Era inoltre possibile affrontare una ripida rampa in bicicletta, o piegare in curva insieme ai motociclisti. A margine della strada si potevano scoprire storie interessanti e oggetti curiosi appartenenti a tempi lontani, quando in macchina si indossava un cappotto anti-polvere, la benzina si comprava in drogheria e per frenare la bicicletta in discesa si usavano dei rami.
Per la stagione 2021, compatibilmente con la situazione pandemica che stiamo vivendo, i Giardini di Castel Trauttmansdorff riproporranno il tema dell’anno scorso, “Diversity”, con il focus sulla Biodiversità, anche per dare l’opportunità a chi non è riuscito di vederla. I Giardini, infatti, a causa del coronavirus, nel 2020 hanno riaperto con quasi due mesi di ritardo e chiuso con oltre un mese di anticipo.
Anche quest’anno, quindi, i visitatori avranno la possibilità di passeggiare tra svariati paesaggi, variopinti prati fioriti, antiche varietà di ortaggi e insetti ronzanti, imparando curiosità su uccelli colorati, vespe astute e api operose, ma anche su ciò che ognuno, nel proprio piccolo, può fare per preservare la biodiversità.
Oltre alla mostra sulla Biodiversità quest’anno, Giardini di Castel Trauttmansdorff e Touriseum insieme stanno organizzando per i visitatori una fantastica sorpresa per i 20 anni di apertura dei Giardini di Sissi. C’è tutta l’intenzione di festeggiare. Speriamo di poterlo fare!
Per ulteriori informazioni: www.trauttmansdorff.it.
Uno dei palazzi reali più grandi d’Europa. Il sogno del sovrano Carlo III di Borbone.
Il Re volle commissionare il progetto, al più grande architetto del 700 Luigi Vanvitelli.
Carlo III di Borbone, era preso da una sorta di competizione, con la casa reale Francese. Il sovrano era desideroso di donare a Napoli, una costruzione cosi imponente, da poter far svolgere alla città, il ruolo di capitale a livello Europeo.
Per motivi di sicurezza, per la famiglia reale si scelse Caserta. Il Re chiese che il progetto di Luigi Vanvitelli, comprendesse oltre al palazzo, anche il parco, la sistemazione dell’area urbana circostante e la costruzione di un nuovo acquedotto, l’Acquedotto Carolino.
La costruzione della Reggia di Caserta, inizia con la posa della prima pietra il 20 gennaio 1752. I lavori andarono spediti fino al 1759, anno in cui Carlo di Borbone, morto il re di Spagna, lasciò il regno di Napoli per raggiungere Madrid.
Dopo la partenza del Re, i lavori di costruzione del Palazzo, rallentarono. Infatti alla morte di Luigi Vanvitelli, i lavori non erano ancora completati. Carlo Vanvitelli il figlio, e successivamente altri architetti, finirono i lavori di costruzione dell’imponente palazzo, nel secolo successivo.
La reggia di Caserta già nel 1845, era considerata una delle costruzioni, più suggestive ed imponenti a mondo. Unico palazzo capace di rivaleggiare con Versailles.
Il palazzo reale della Reggia di Caserta comprende 1.200 stanze e 1.742 finestre. La Cappella Palatina è considerata il capolavoro dell’ultimo barocco di Luigi Vanvitelli. Appena si entra all’interno del palazzo, si assiste a tutta l’imponenza architettonica del genio di Vanvitelli. La sensazione che si prova entrando negli appartamenti reali è quella di trovarsi in un luogo fuori dal tempo dove regnano sfarzo, ricchezza e lusso.
A contribuire alla grandiosità della Reggia di Caserta, è il parco che si estende per 3 chilometri di lunghezza su 120 ettari di superficie. Molto suggestive sono le sue fontane che partendo dal limite settentrionale del giardino all’italiana, lo collegano al giardino all’inglese.
Vuoi visitare la Reggia di Caserta, contatta Naples and Italy e visita il loro sito, avrai le migliori guide turistiche per visitare Napoli. www.guideturistichenapoli.it
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Accorgimenti per far fronte alle temperature rigide
I Giardini di Castel Trauttmansdorff si trovano a Merano, città di cura nota già da fine 1800 per la mitezza del suo clima e la purezza dell’aria. In tutta la zona di Merano, il paesaggio mediterraneo si fonde con quello alpino, dando vita ad incredibili convivenze tra piante subtropicali e alpine. Il clima di Merano, infatti, è particolarmente favorevole grazie alla presenza del Gruppo di Tessa, montagne alte 3000 metri che proteggono la zona dai venti freddi del nord e alle masse d’aria calda che si riversano nella conca meranese attraverso l’ampia valle dell’Adige, aperta a sud.
La caratteristica più importante del clima di Merano è che le gelate invernali non sono frequenti, perché la temperatura raramente scende sotto i -10°C e, quando succede, si tratta di un periodo di breve durata.
Ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, le temperature registrate negli inverni degli ultimi 20 anni, non sono mai state inferiori ai – 13°C. Questo è un bene, ad esempio, per l’olivo secolare dei Giardini, un esemplare unico di 700 anni proveniente dalla Sardegna, del peso di quasi 6 tonnellate, con la circonferenza del tronco di 3 metri, che certamente non potrebbe sopravvivere a temperature inferiori. Per non rischiare però di perdere un esemplare tanto raro, l’olivo secolare in inverno viene coperto.
Grazie a questo tipo di clima, pertanto, molte delle specie presenti ai Giardini di Sissi riescono a sopravvivere senza difficoltà, come le sempreverdi legnose delle foreste di lauri e di sclerofille tipiche dell’Asia Orientale, dell’America settentrionale e del Mediterraneo.
Tuttavia, le piante sempreverdi in luoghi inadatti non solo muoiono di freddo, ma hanno anche spesso problemi di approvvigionamento idrico, in quanto non gli è possibile portare acqua dal terreno ghiacciato alle foglie che quindi si seccano. D’altra parte, ancora più importante è un terreno ben drenato, in modo che non si formino ristagni d'acqua.
Nonostante il clima molto mite, non tutte le piante dei Giardini sono completamente resistenti al freddo invernale, pertanto vengono “impacchettate” sul posto, oppure, nel caso di piante in vaso sensibili al gelo, vengono portate in serra.
Nei Giardini del Sole, ad esempio, nel lato sud di Castel Trauttmansdorff, tra l’oliveto più a nord d’Italia e il campo di lavanda, si trova il paesaggio coltivato mediterraneo. Qui, in mezzo a gelsi e pini, le diverse specie di piante mediterranee vengono accuratamente confezionate dai giardinieri, in modo da garantire a primavera, quando si apre la stagione dei Giardini, delle fioriture floride e sane.
I tre carrubi dei Giardini (due femmine e un maschio), che a Trauttmansdorff raggiungono il punto più settentrionale di piantumazione a terra, vengono anch’essi protetti con una copertura e addirittura riscaldati quando la temperatura scende sotto i 3 °C, svernando in media tra i 7° e gli 8° C.
La Limonaia dei Giardini con limoni, arance, kumquat, cedri, piante che provengono dall’Asia subtropicale, viene coperta in autunno con pannelli di policarbonato a doppia parete, che mantengono la temperatura di 6° per tutto l’inverno senza gelate e consentono anche, grazie alle aperture, di arieggiarla non appena le temperature salgono sopra i 14° C.
All’interno della Limonaia coperta d’inverno trovano riparo anche gli agrumi nei vasi di terracotta, che d’estate adornano la Terrazza di Sissi e il Giardino all’italiana.
Il Prato Fiorito, essendo rivolto ad ovest, riceve il caldo del sole tardi, quindi, ad ogni singola agave americana viene costruita una “casetta” per l’inverno, mentre, a quelle sotto il muro del castello, non serve la protezione in quanto beneficiano del calore emanato dal muro di porfido quarzifero. Proprio in questo luogo negli ultimi anni è stata inserita una piccola collezione di piante grasse rustiche, resistenti al freddo invernale.
Ciò che alcune piante grasse temono di più rispetto al freddo è la pioggia, motivo per cui le opunzie sotto il campo di lavanda dei Giardini vengono coperte da una cassetta aperta davanti.
Il Semideserto delle succulente viene racchiuso da due strutture di teli di plastica; le succulente più resistenti al gelo della struttura superiore, provenienti dal Nord America, sono fatte svernare a 5°C con il calore fornito dall’impianto a trucioli, mentre quelle provenienti dal Centro/Sud America e dal Sud Africa a 8°C e vengono ventilate quando le temperature raggiungono i 14°-16°C per fare uscire l’aria umida che favorisce i patogeni.
Sotto il Semideserto delle succulente, inoltre, si trova una siepe grigio-verde di Acca sellowiana, su cui maturano in autunno deliziosi frutti che profumano di ananas e fragole. Anche questa pianta viene protetta da novembre, dato che è originaria del Brasile, in modo da garantire che fiorisca e dia frutti in abbondanza anche l'anno successivo.
Nel Giardino inglese alcune piante sempreverdi mediterranee vengono coperte per precauzione, anche se in altri luoghi più miti del giardino riescono a svernare senza problemi. Tra questi il mirto (Myrtus communis), le siepi di camedrio femmina (Teucrium fruticans) e i corbezzoli potati a sfera, che sebbene possano resistere a un inverno medio meranese, possono subire danni a -6/-10°C.
Mentre nel Palmeto le eleganti camelie autunnali e invernali fioriscono e le oltre 200 palme cinesi non hanno bisogno di alcuna protezione invernale, la palma delle Canarie (Phoenix canariensis) vicino al laghetto delle ninfee e al Caffé delle Palme ha bisogno di un ambiente più caldo, quindi deve essere impacchettata e riscaldata.
Per ulteriori informazioni: www.trauttmansdorff.it.
Un’affascinante visita guidata in cui mito e leggenda si mescolano.
Napolo dall’8 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021
Un’affascinante visita guidata in cui mito e leggenda si mescolano a partire dalla sua stessa della città, legata al ricordo della Sirena Partenope. Si attraverseranno venti secoli di storia percorrendo il cuore del centro antico della città. Il centro storico di Napoli testimonia l’evoluzione storico-artistica della città, dal suo primo insediamento di età greca fino alla città barocca. Strade, piazze, chiese ed i monumenti tutti, costituiscono uno scrigno di tesori artistici e storici di eccezionale portata. Durante il percorso, potremo scoprire, riscoprire e visitare luoghi secolari come la Chiesa del Gesù Nuovo, il Complesso Monastico di Santa Chiara e la famosa Cappella Sansevero custode del Cristo Velato. Anche l’area del presepe napoletano di San Gregorio Armeno sarà oggetto della nostra visita, senza dimenticare il Duomo, custode, nella Cappella del Tesoro, dell’ampolla con il sangue di San Gennaro.
Info:
Prenotazione obbligatoria ai nr: 0815499953- 3357851710
Appuntamento ore 10.00 ed ore 15.30 in Piazza Dante Napoli
L’evento si svolgerà a Napoli
Organizzazione Naples and Italy visite guidate ed eventi
Info e prenotazioni obbligatoria ai nr: 0815499953 – 3357851710
https://www.guideturistichenapoli.it/visite-guidate-napoli/
Richiedi il preventivo: visitenapoli@gmail.com