A stare tra la gente, in metro, al bar, all'edicola, dal barbiere, sull'autobus, si può percepire, se non la verità, il parere che nei giorni, grazie anche a giornali, tv e dichiarazioni ufficiali, si è determinato.
Chi scrive è a favore dei vaccini che contrastano efficacemente l'infezione da covid-19 tutti, incluso AstraZeneca.
E spesso ci troviamo a smontare le opinioni disinformate dei no-vax e quelle degli opportunisti (scrocconi) i quali aspettano che si raggiunga l'immunità di gregge senza il loro contributo.
Oggi però tanti "under 50", tra loro anche tanti giovanissimi, che hanno effettuato la prima somministrazione con AstraZeneca si trovano in mezzo al guado: devono decidere se accettare di effettuare la seconda dose con i vaccini Pfizer o Moderna.
Si capisce che la campagna vaccinale debba continuare a spron battuto per far sì che agli albori del prossimo autunno, quando potrebbe presentarsi una terza ondata pandemica, la maggior parte degli italiani (e non solo) sia vaccinata, ma, un grande "MA", si è insinuato nella mente delle persone.
A tanti appare "sospetto" che non appena si è deciso di sospendere le inoculazioni della seconda dose con AstraZeneca subito fonti ufficiali abbiano dichiarato che ci sono vari studi e pubblicazioni (quali studi? quali pubblicazioni?) a favore della seconda dose con Pfizer o Moderna; addirittura si avrebbe una maggiore efficacia.
Quello che tutti hanno dovuto imparare, quasi a forza vista la campagna mediatica che va avanti da mesi, è che i vaccini AstraZeneca e Janssen sono vaccini a vettore virale (1) mentre quelli messi a punto da Pfizer e Moderna sono vaccini a RNA (2) .. su questi ultimi (lo riportiamo per dovere di cronaca) Il premio Nobel, Prof. Luc Montagnier ha dichiarato che non sono prevedibili gli effetti a lungo termine.
Quindi a quali conclusioni è giunto il popolo (o parte di esso)?
- Si devono vaccinare gli anziani ed i fragili per metterli in sicurezza, gli under 60 possono anche rischiare di contagiarsi con buone probabilità di guarire e poi oggi ci sono comunque cure efficaci.
- Nessuna seconda dose di tipo diverso dalla prima fintanto che saranno presenti nell'organismo gli anticorpi.
- Nessun vaccino agli under 18.
- Riluttanza nei confronti ai vaccini a RNA in chi pensa di avere figli in futuro.
Noi non siamo in grado (crediamo nessuno lo sia, compresi gli scienziati, perchè tutti stanno imparado sul campo) di affermare chi sia nel giusto e chi no; da sempre però siamo attenti a ciò che ci circonda e l'esperienza ci ha insegnato che la coscienza collettiva spesso indica quale strada prendere in considerazione.
ic
(1) Il vaccino messo a punto da AstraZeneca è un vaccino a vettore virale ed è stato realizzato utilizzando l’adenovirus degli scimpanzè (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1), un virus responsabile del raffreddore comune in questi animali. Una versione indebolita dell’adenovirus degli scimpanzè (incapace di replicarsi e innocua per l’organismo umano) nella quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike, viene utilizzata come vettore ovvero come tramite per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l’infezione responsabile di COVID-19. (humanitas)
(2) Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi. (ISS)