La grande distribuzione (Super e iper mercati e centri commerciali) sta verificando che all'aumento dei prezzi al dettaglio non corisponde una diminuizione delle vendite e perciò, tanto per fare un esempio, il prezzo di una bottiglia di acqua minerale può passare dai 45 centesimi di giugno ai 75 centesimi di agosto.
Sono tanti i meccanismi che stanno consentendo ai grandi player del commercio di speculare sulla spesa degli italiani (e non solo); si è fatto credere all'opinione pubblica che deve essere grata per il fatto che gli scaffali dei supermercati siano ancora riforniti.
Aumenti di prezzo su tutti i prodotti senza che agli stessi corrispondesse una spiegazione plausibile, non il covid, non la guerra in Ucraina, non la carenza di materie prime; quella a cui stiamo assistendo (non da parte di tutti per fortuna, è semplicemente speculazione selvaggia, tendente a far arricchire pochi in danno di molti.
Eppure ci si può difendere.
Come?
Prima di tutto comprando solo ciò di cui si ha bisogno e guardando con attenzione al prezzo e alla grammatura: uno dei metodi per praticare aumenti è quello di lasciare il prezzo invariato ma diminuendo la quantità di prodotto all'interno della confezione.
Quest'ultima modalità si rivela più difficile da scoprire perchè bisognerebbe - se non si conosce il peso delle confezioni acquistate in precedenza - accorgersi del minor volume di barattoli e/o bottiglie, scatole, buste (vedi marmellate, salse varie, bscotti, pasta, ecc.).
A volte basta la scritta "Offerta" per far acquistare un prodotto al consumatore "distratto" senza che lo stesso abbia effettivamente riscontrato la convenienza.
Un detersivo per lavatrice tra i più famosi viene offerto a 12,95 euro, in una catena di supermercati tra le più conosciute, nel mentre un concorrente meno diffuso lo offre a 9,50 euro come prezzo standard; stessa confezioe, stesso peso.
In questi giorni poi, in tutta Italia, come per magia, il costo del diesel ha superato il costo della benzina senza piombo, anche di 10 centesimi a litro .... sulla stampa di questo non si è trovata notizia ... come mai?
Nessuno poi trova da ridire sui prezzi assurdi praticati nei punti ristoro di strade e superstrade dove il caffè espresso oggi viene proposto a 1,40 euro?
Ai tempi della lira cosa avremmo detto se ci avessero proposto un panino a 15000 lire, cioè i 7,5 euro di oggi?
Quindi per tornare a bomba, cerchiamo di capire quanto dipenda da noi il comportamento dei fornitori di servizi e della grande distribuzione (ovviamente, per fortuna, le eccezioni, grazie alle quali difendersi, esistono) e, una volta presa coscienza, cominciamo a lasciare i prodotti troppo cari (rispetto al recente passato) sugli scaffali; non compriamo il superfluo anche se ce lo mettono davanti agli occhi o tentano di spacciarcelo come un affare da non perdere.
E anche, benchè comporti qualche sacrificio, spostarsi da un negozio all'altro, secondo le convenienze.
Evitiamo di essere pigri e condiscendenti perchè è proprio su questo che contano i venditori; ragionamenti tipo: "e vabbè per un euro in più l'acqua la compro lo stesso" ... ci rendono complici di chi aumenta i prezzi e ci fa contribuire all'aumento dell'inflazione.
Proviamo ad essere più responsabili noi dei politici che ci governano - e di quelli che aspirano a governarci - politici che, di fatto, stanno consentendo, anche a chi non ne ha motivo, di impoverire la popolazione.
Se fossero in tanti a lasciare merce superflua - o aumentata a sproposito - sugli scaffali, se ne vedrebbero subito gli effetti.
Oltretutto il confine tra inflazione e recessione si fa sempre più sottile e, nella deprecabile ipotesi, sarebbero anche le aziende che oggi si stanno arricchendo indebitamente a farne le spese.