L'Associazione, presente in Egitto, alla Conferenza mondiale sul clima, per chiedere ai rappresentanti politici passi concreti verso un sistema alimentare globale sostenibile, nel complesso, a chiusura lavori, si è dichiarata insoddisfatta.
Comunicato stampa di "Azione contro la Fame" – 22 novembre 2022
A seguire stralcio di alcune parti:
"Prima dell'inizio della conferenza, c'era la preoccupazione che il cambiamento della situazione politica globale stesse inaugurando una rinascita dell'era dei combustibili fossili, di cui soffrono soprattutto le popolazioni del Sud del mondo – dichiara Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame in Italia – una preoccupazione fondata, dato che i governi del mondo non sono stati in grado di impegnarsi a eliminare gradualmente tutti i combustibili fossili nel più breve tempo possibile. Inoltre, non hanno concordato un piano concreto che possa permetterci di rispettare il limite di 1,5 gradi. Per le popolazioni del Sud globale, questo avrà conseguenze catastrofiche".
"Sebbene i negoziati siano durati più a lungo del previsto, la conferenza non ha soddisfatto le aspettative degli esperti di clima e degli attivisti ambientali. Nonostante l'istituzione di un fondo per compensare i danni e le perdite causati dal cambiamento climatico rappresenti una svolta storica, e nonostante singole misure annunciate dai governi e dai politici, come il 'Fondo per l'adattamento idrico delle città africane' per aiutare 100 città africane con progetti idrici, nell’insieme, le misure adottate non rendono giustizia alla sfida di garantire un Pianeta vivibile e la sicurezza alimentare per le generazioni attuali e future".
Azione contro la Fame era presente in Egitto, a Sharm el-Sheikh, per osservare i negoziati internazionali.