Nell’oltre mezzo secolo di operazioni che ha contraddistinto la vita del nostro ex vettore di bandiera, e tenuto conto dei milioni di voli effettuati, i tentativi di dirottamento sono stati davvero pochi; da uno di questi è scaturito un atto di eroismo.
“Dipendente della Compagnia di Navigazione Alitalia, con pronta determinazione e straordinario coraggio, durante il volo non esitava ad offrirsi al posto di una hostess presa in ostaggio da un uomo armato di coltello, al fine di dirottare l’aereo.
Successivamente, approfittando di un passo falso dell’uomo, riusciva a disarmarlo e a bloccarlo con l’aiuto di
alcuni passeggeri.
Splendido esempio di generoso altruismo e di solidarietà umana. 24 aprile 2011 — Volo AZ 329 Parigi — Roma”
Così si può leggere sul sito istituzionale del Quirinale. (1)
L’onorificienza, una medaglia d’oro al valor civile è stata conferita ad Ermenegildo Rossi il quale il 24 aprile 2011 nel corso del volo Parigi-Roma di Alitalia interveniva mettendo in condizioni di non nuocere un dirottatore che aveva puntato un coltello alla gola della sua collega hostess.
L’assegnazione dell’onorificenza porta la data del 5 giugno 2017.
Come hanno raccontato i passeggeri che soltanto intorno all'una hanno potuto lasciare lo scalo Leonardo da Vinci, dopo aver verbalizzato alla polizia le proprie dichiarazioni: "l'azione è durata soltanto pochi secondi. Tanto fulminea è stata che i passeggeri seduti a metà del velivolo non si sono nemmeno accorti di quanto stava accadendo".
Forse, paradossalmente, i passeggeri che non avevano notato la scena si sono spaventati proprio quando attraverso gli altoparlanti dell'aereo è stato detto loro di restare calmi e seduti al proprio posto perchè la situazione era tornata sotto controllo e non c'era motivo di preoccupazione.
Se pochi hanno notato l'azione, a maggior ragione nessuno è rimasto ferito.
Il volo, AZ 329, dunque, è continuato regolarmente ed è atterrato a Roma alle 21:55.” (2)
Vi abbiamo narrato di questo tentato dirottamento avvenuto nell’aprile 2011 in quanto proprio in questi giorni è uscito un libro che narra questo episodio (3).
Ve lo suggeriamo caldamente in quanto avrete delle sorprese sulla figura del dirottatore, il kazako Valeriy Tolmachev, che era stato arrestato quando quella sera l’AZ329 atterrò a Fiumicino.
In effetti, nell’oltre mezzo secolo di operazioni che ha contraddistinto la vita di Alitalia e tenuto conto dei milioni di voli effettuati, i tentativi di dirottamento sono stati davvero pochi e tutti (eccetto uno) conclusisi felicemente senza vittime. Ve li riportiamo a partire dagli anni settanta.
Il 30 maggio 1970. Un «DC9», in volo da Genova a Roma, con 31 persone a bordo, viene dirottato da un certo Gianluca Stellino di 24 anni.
Dopo uno scalo a Napoli, i piloti sono costretti ad atterrare al Cairo, dove il dirottatore si arrende e consegna la sua pistola-giocattolo.
11 marzo 1972. Attilia Lazzari, armata di pistola, dirotta a Monaco di Baviera un Caravelle in servizio sulla linea Roma-Milano.
La donna, che protesta per l'internamento della sorella in una clinica psichiatrica, si arrende una volta giunta all’aeroporto tedesco.
6 ottobre 1972. A Ronchi dei Legionari, il tentativo di dirottare un Fokker-27 dell'Ati si conclude con una sparatoria e la morte del dirottatore, un ex paracadutista, Ivano Boccicelo di anni 21.
E’ questo l’unico caso con vittime (il dirottatore) verificatosi a bordo di aerei Alitalia.
L’Unità 8 ottobre 1972: Ivano Boccaccio, 21 anni, ex paracadutista, si imbarca il 6 ottobre sul Fokker dell’ATI in partenza alle ore 17 dall’aeroporto di Ronchi, destinazione Bari.
Ha in una valigetta un paracadute acquistato presso l’aeroclub di Udine.
Boccaccio ha con sé pure una pistola, una bomba a mano ed indossa una parrucca bionda.
Ad un certo punto del volo, minacciando i piloti, li costringe a rientrare a Ronchi e chiede, per liberare i prigionieri, un riscatto di 200 milioni di lire ed un aereo a disposizione.
Nel corso della serata i passeggeri verranno liberati in cambio di un rifornimento di kerosene, ma anche l’equipaggio riuscirà a lasciare l’aereo e Boccaccio verrà affrontato dalla polizia e ucciso nel corso del conflitto a fuoco.
7 settembre 1979. Tre libanesi sciiti dirottano, per protestare contro la scomparsa del capo religioso, l'Imam Mussa Sadr, un DC8 in volo da Teheran a Roma, con a bordo 184 persone.
I tre si erano imbarcati all’aeroporto di Beirut ove l’aereo aveva effettuato un regolare scalo.
Il Mussa Sadr era misteriosamente scomparso nel nulla il 25 agosto 1978 durante un viaggio per Tripoli, in Libia, dove era stato invitato da Muammar Gheddafi per l'anniversario della "Rivoluzione".
Dopo una lunga trattativa all'aeroporto di Fiumicino, dove l'aereo era infine atterrato, i passeggeri sono liberati e l'aereo riparte per Teheran dove i dirottatori si arrendono.
14 gennaio 1980. Un giovane tunisino dirotta un DC9 in volo da Roma a Tunisi e costringe il pilota a dirigersi verso Tripoli: dopo il rifiuto delle autorità libiche di far atterrare l'aereo, il DC9 atterra a Palermo.
Il dirottatore, Farid Ben Marshri, dopo 12 ore di trattative libera gli 83 passeggeri, i sei membri del'equipaggio e si arrende.
30 giugno 1982. Un Boeing 747 in volo da Roma a Tokio è dirottato, subito dopo il decollo dall'aeroporto di Nuova Delhi, dal singalese Sebaia Ekanayaka: a bordo ci sono 260 passeggeri.
Il pilota è costretto ad atterrare a Bangkok e il dirottatore chiede di essere raggiunto a Colombo (Sri Lanka) dalla moglie italiana, Anna Aldovandri e dal figlio di quattro anni: vuole inoltre 300mila dollari.
Dopo una lunga trattativa con l'ambasciatore italiano, Ekanayaka libera i passeggeri e lascia l'aereo per raggiungere i familiari.
A Colombo viene poi arrestato su richiesta delle autorità italiane.
25 settembre 1982. Un Boeing 727 dell'Alitalia, in volo da Algeri a Roma, è dirottato su Catania dal cittadino sovietico Igor Shkuro (32 anni); Shkuro, frustrato a causa della sua espulsione dall’Algeria decise di prendere il controllo dell'aereo.
Il sequestratore, armato di un lungo coltello, chiese di fare rotta dapprima su Tripoli, in Libia, poi su Malta infine su Mosca ma i piloti, dopo averlo convinto che il carburante stesse finendo, optarono per lo scalo siciliano di Catania; una volta a terra, il pilota, Leonardo Senisi, insieme al copilota, Ezio Bertonini, e l'ingegnere di volo, Donato
Longo, hanno affrontato il dirottatore permettendo così alla polizia di intervenire e arrestarlo. (4)
19 settembre 1991. Volo Alitalia 864, MD80, Roma-Tunisi. Hedi Hassan Bouchnak (26 anni) viene dirottato per protestaverso “il trattamento subito”, Bouchnak era un immigrato.
Il comandante avverte che non può andare ad Algeri, come richiesto dal dirottatore, ma deve per forza di cose
atterrare a Tunisi.
All’arrivo a Tunisi tutti i passeggeri riescono a scendere dall’aereo e il dirottatore che si era barricato nel cockpit viene arrestato dalla polizia tunisina.
Antonio Bordoni
(1) https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/346655
(2) Così il Sole 24 Ore raccontava l’episodio nell’edizione del 25 aprile 2011.
(3) “Un eroe” Emanuele Merlino. Eclettica Edizioni, 2022.
(4) https://www.nytimes.com/1982/09/26/world/hijacker-of-plane-is-seized-in-sicily.html
fonte: air-accidentes.com