Accolte con favore le rassicurazioni da parte del governo italiano che l'Italia manterrà il suo impegno a proteggere e trovare soluzioni durature per i rifugiati.
Grandi ha sostenuto l’appello dell’Italia per una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra i Paesi europei per le persone che arrivano in Italia via mare in cerca di protezione da violenze e persecuzioni.
L'alto Commissarioa ribadito che l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha da tempo auspicato un accordo su meccanismi prevedibili di sbarco e redistribuzione delle persone soccorse in mare, come complemento necessario ad una più solida capacità di ricerca e soccorso guidata dagli Stati.
“Continueremo a dare il nostro sostegno all’Italia per la gestione dei flussi migratori nel rispetto del diritto internazionale”, ha dichiarato Filippo Grandi, aggiungendo che “per quanto la Guardia Costiera italiana e la Guardia di Finanza svolgano un eccellente lavoro di salvataggio, le risorse messe in campo dall’Europa per il soccorso in mare non sono sufficienti e, fino a quando resteranno tali, l’azione della società civile deve essere difesa e sostenuta, sempre in stretto coordinamento con le autorità competenti”.
La visita dell’Alto Commissario in Italia ha previsto incontri con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ed il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, nel ruolo che l’Istituto svolge di Banca di Cooperazione italiana.
La stretta collaborazione tra l’UNHCR e la Sante Sede, anche nello spirito dell’Enciclica Fratelli Tutti, è stata ribadita durante l’incontro con il Segretario di Stato, Cardinale Parolin. L’Alto Commissario è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco, a ridosso della partenza del Santo Padre per la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan.