Quello che abbiamo visto accadere in tempi recenti, a partire dal 2008 con la bancarotta di Lehman Brothers fino a giungere ai giorni nostri con le vicende che vedono coinvolte Silicon Valley Bank e Credit Suisse, ci fa pensare che ora, per rassicurare qualcuno, dovremo cambiare metafora.
Quanto riportato nel titolo si coniuga con un paradosso legato alle nostre radici, cioè cosa significasse, per i nostri padri e i nostri nonni, avere dei soldi in banca, nell'Italia del dopoguerra.
Sia che si lavorassero i campi, che si fosse impegnati nella ricostruzione del Paese o che si desse vita ad imprese, la banca veniva vista come un luogo sacrale, istituzione al di sopra delle parti che mai e poi mai avrebbe tradito la fiducia dei clienti.
Ora però è forse giunto il momento di cambiare paradigma; sono molti anni ormai che le banche hanno cambiato faccia; il rapporto diretto con il cliente praticamente non esiste più, gli sportelli sono praticamente diventati quasi superflui, i clienti sono stati spinti verso la gestione autonoma (home banking) gli impiegati ridotti nel numero così come i loro stipendi.
Ai dipendenti di sportello rimasti è stato dato l'incarico di vendere, oltre a prodotti finanziari, anche case e polizze assicurative.
L'autonomia dei direttori di filiale nel tempo è stata sempre più ridotta, ora a valutare l'affidabilità del gestore di un bar, di un negozio o di una ditta c'è un algoritmo che, in base ad una serie di dati asettici emette un responso, .. il cosiddetto Rating.
In alcuni casi è difficile anche riavere indietro i propri soldi, se non si è manifestata, con un congruo anticipo, l''intenzione di volerli prelevare.
Ecco, allora, se un amico vi confida un segreto, non ditegli che è come se l'avesse messo in banca perchè potrebbe pentirsi di avervi dato fiducia.