Trenitalia e le AdV: ancora nulla di fatto, l'accordo non si raggiunge
M.V. Anno VIII - Nr 226 del 04/12/2008
Le associazioni di categoria non se la sentono di firmare un accordo che le renderebbe molto impopolari (se mai sono state popolari) agli occhi dei propri iscritti.
Trenitalia proponeva un accordo che definire assurdo risulta riduttivo. In pratica gli agenti di viaggio avrebbero dovuto accettare di emettere biglietti cartacei in cambio di una commissione variabile tra l’% e il 3% e di fornire il servizio Ticket Less a zero commissione; non solo, avrebbe voluto anche reiterare il divieto di richiedere una FEE di compensazione per le prestazioni.
Appare chiaro che tali condizioni non potevano che essere rigettate dalla categoria, ma trattando trattando si è arrivati a ieri e qualcosa, anche se poco, è cambiato, ma non tanto da consentire la firma dell’accordo.
In sostanza le associazioni hanno rifiutato di firmare e quindi, per il momento, abbandonato la trattativa, quando si sono viste proporre una base commissionale oscillante tra il 2% e il 2,5% per i biglietti cartacei e un’altra oscillante tra il 4% e il 5% per il Ticket Less.
C’è poi da dire che Trenitalia vorrebbe insistere nel vietare alle agenzie di richiedere una Fee e inoltre vorrebbe alzare i livelli fideiussori dichiarando incongrui quelli attuali.
Gli agenti che scrivono e telefonano in redazione ritengono inaccettabili le condizioni proposte dalle Ferrovie Dello Stato e qui di seguito cercheremo di riassumere le motivazioni più ricorrenti.
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“Trenitalia per risparmiare sui costi chiude le biglietterie delle stazioni minori e vorrebbe riversare sulle agenzie di viaggio, a commissioni da fame, l’effettuazione di quello che è un vero e proprio servizio pubblico”.
"Un agenzia che producesse 400.000 euro di biglietteria ferroviaria in un anno ad una media, poniamo, del 5% (ma alle condizioni finora proposte si raggiunge a fatica una commissione del 3,75%) guadagnerebbe (si fa per dire) 20.000 Euro, quindi una cifra che non basterebbe neanche a coprire i costi di un addetto a tempo pieno (circa 30.000 Euro) e le quote parte di affitto, utenze e polizza fidejussoria".
"Una volta aveva senso tenere la biglietteria ferroviaria, anche alla pari, perché poteva essere utile alla fidelizzazione della clientela e quindi alla vendita di altri servizi, ma oggi non è più così perché un cliente, se deve comprare un viaggio di nozze o un viaggio importante, pur se soddisfatto dei servizi dell’agenzia sotto casa (quella dove compra per l’appunto la biglietteria ferroviaria) in ogni caso, per risparmiare girerà più agenzie, chiederà ad amici e in più smanetterà su internet per poter alla fine ottenere, ovunque sia, il massimo con il minimo".
"Solo il premio da pagare all’assicurazione o l’interesse alla banca, sulla fidejussione, da solo si mangia un mese di “guadagno” sull’emissione di biglietteria ferroviaria".
"Alle commissioni proposte per pareggiare i conti dovremmo avere personale part time, quindi emettere biglietteria ferroviaria per due o tre ore al giorno e poi chiudere lo sportello... loro nelle stazioni chiudono del tutto e quindi perché non possiamo farlo anche noi?”
“Basta, non ha più senso tenere la biglietteria ferroviaria, siamo stufi noi ADV di essere il capro espiatorio degli errori di tante aziende le quali, anziché riconoscere i loro errori, cercano di rifarsi su di noi".
"... e vorrebbero anche venire a dettare le regole in casa nostra? Cioè se possiamo o non possiamo applicare la Fee a nostra discrezione sul valore della nostra professionalità?"
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Insomma, a leggere i commenti di cui sopra e a capirci qualcosa di bilanci aziendali riesce difficile pensare che si possano accettare le proposte fatte da Trenitalia alle associazioni di categoria; molto saggiamente, una delle persone che sta trattando afferma: “se non si raggiunge un minimo livello di decenza non firmeremo e Trenitalia dovrà vedersela con i singoli agenti, ad uno ad uno; oppure imporre una sua decisione unilaterale, da monopolista, ma in questo caso se ne dovrà assumere tutta la responsabilità”.
Intanto in Sicilia pare che gli agenti di viaggio aderenti ad Assoviaggi (e non solo) fino al 7 dicembre si asterranno dall’emettere biglietti ferroviari.
Dal canto suo Trenitalia difende le proprie posizioni dichiarando che il contratto proposto “è equo, premia la produttività ed il merito delle singole agenzie”; il vettore ribadisce inoltre di ritenere preziosa la collaborazione delle agenzie di viaggi e quindi auspica di poter presto arrivare ad una soluzione condivisa con le associazioni di categoria.
I.C.
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