Circa due milioni di italiani, non solo iscritti o simpatizzanti del PD, hanno votato per Matteo Renzi; una vittoria schiacciante nei confronti degli altri due candidati che ha un solo significato: la gente ha voglia di uscire dalle paludi della vecchia politica che pensa solo a riciclare se stessa.
Matteo Renzi ha parlato chiaro, non si è nascosto dietro al politichese, questo rappresenta per lui un pregio ma anche una responsabilità, il pregio ha fatto la differenza per i circa due milioni di persone che lo hanno scelto a scapito di Cuperlo e Civati.
Prima di tutto una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere direttamente chi dovrà rappresentarli in parlamento; poi l'abolizione dei rimborsi elettorali, isituendo i quali si è aggirato il referendum che aveva abrogato i finanziamenti ai partiti, che tanti scandali hanno generato negli ultimi anni in virtù delle appropriazioni indebite perpetrate da deputati, senatori, assessori e politici vari, a danno dei cittadini; poi la riduzione di un miliardo di costi della politica con l'abolizione del senato e altre concrete iniziative.
Renzi ha parlato chiaro e, ora che è diventato oltrechè di Firenze anche il sindaco di tanti italiani, alle parole dovrà far seguire, a stretto giro, anche i fatti.
Via al processo, se non di rottamazione, di svecchiamento e quindi porte spalancate per favorire la fuoriuscita dei dinosauri (se non per età per permanenza nei palazzi del potere) della politica; il primo segnale è stato dato con la nomina dei 12 giovani componenti la segreteria perdipiù con il pieno rispetto delle quote rosa.
"Matteo facci sognare", è questa l'esortazione fatta a Renzi attraverso i due milioni di voti e con questi numeri, vero e proprio plebiscito, il sindaco di Firenze può effettivamente avere la forza di imporsi e dare il via ad un processo di cambiamento che può solo fare bene al Paese.
Sgravio delle tasse per lavoratori e fasce più deboli della popolazione, agevolazioni per chi assume o per chi vuole intraprendere un'attività; c'è molto da fare e Renzi lo sa, due milioni di voti gli danno la forza per contrastare chi vorrà opporsi perchè trae beneficio dalla situazione attuale.
Il Governo nato da un inciucio e continuato dopo una scissione che appare solo formale non potrà fare melina altrimenti decadrà in tempi brevi e Matteo Renzi si troverà nella condizione di dover lasciare la carica di primo cittadino di Firenze per assumere quella di primo ministro.
Tanti elettori del Movimento Cinque Stelle mi hanno confessato di aver votato alle primarie del PD a favore di Renzi perchè trovano che molte delle sue istanze siano condivise anche da Beppe Grillo e quindi, pur restando divisi, potrebbero trovarsi d'accordo sull'attuazione di molte riforme e portare il Paese fuori dalle sabbie mobili in cui si trova adesso.