Le aree di maggior interesse turistico della Capitale sono sempre più degradate nonostante le promesse dei vari sindaci che nel tempo si sono succeduti; per i turisti-come se non bastassero strade sconnesse e cassonetti debordanti-la fruibilità dei monumenti viene azzerata dall'aggressività di venditori ambulanti, improbabili centurioni e tanto altro.
Nelle promesse degli amministratori capitolini la tassa di soggiorno sarebbe dovuta servire per riqualificare le aree di maggior interesse della città eterna ma così non è stato e oggi si pensa anche di aumentarla per utilizzare il maggior gettito a copertura del passivo ... ipotesi assurda.
Tempo fa da queste pagine invitammo, senza ottenere risposta, il sindaco Alemanno a dedicarci una giornata per effettuare una visita guidata della città in nostra compagnia, oggi reiteriamo l'invito al sindaco Marino perchè ci piacerebbe che potesse toccare con mano il coraggio che devono avere i turisti per districarsi tra i tanti "disagi" della città di Roma.
Su questo argomento "scottante", scomodo e "pericoloso" per la tenuta dei flussi turistici, Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, ha emesso un opportuno e condivisibile comunicato stampa che a seguire riportiamo integralmente.
Iorio: da scongiurare l’aumento della tassa di soggiorno a Roma
L’ipotesi di un rincaro dell’imposta di soggiorno per gli alberghi romani finalizzata a risanare il bilancio di Roma Capitale, dichiara il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio in un comunicato stampa, rischia di scoraggiare il flusso di quel 70% di turisti internazionali che continua a scegliere Roma come meta preferita per le proprie vacanze e di indebolire il settore alberghiero e la destinazione Italia in questa delicata fase di rilancio.
L’aumento dell’imposta (che nei 4 stelle passerebbe dagli attuali 3 euro ad 8 e nei 5 stelle raggiungerebbe i 10 euro) penalizzerebbe in particolare i turisti provenienti dai Paesi dell’Ue che sono quelli che pernottano almeno tre notti.
Se questi soldi servono realmente, continua Iorio, bisogna avere il coraggio di estendere la tassa a tutte le imprese del turismo e ricorrere ad una normativa che preveda che il gettito sia destinato a salvaguardare i territori e non a coprire buchi di bilancio, soprattutto quando l’amministrazione propone nuove tasse invece di dar conto dei doverosi interventi e risanamenti necessari a cominciare dalle emerse malversazioni all’ATAC di cui non si ha riscontro.