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M.V. Anno X - Nr 808 del 18.06.2014

NUOVE IPOTESI SU MH370, volo Malaysia Airlines disperso dal 7 marzo 2014.

M.V. Anno X - Nr 808 del 18.06.2014

La domanda che si pone è la seguente: ''quanti casi si sono registrati nel corso degli anni nei quali sparizioni di aerei occorse nelle traversate marine non hanno restituito alcun frammento e traccia del velivolo incidentato? ''

mh370

Quando il 14 aprile scorso abbiamo lanciato la nostra quarta newsletter riguardante la scomparsa del volo MH370, nell’Oceano Indiano erano in atto ricerche da parte di forze navali ed aeree per la esatta localizzazione dei segnali provenienti, almeno così si credeva,dalla scatola nera del velivolo Malaysia Airlines disperso dal 7 marzo. A seguito di quelle ricerche ed anche per le notizie diffuse sul percorso tracciato nei cieli dal velivolo, sulla base delle ricostruzioni fornite suggerivamo l’ipotesi che il volo del Boeing 777 lungi dall’essere casuale rispondeva ad un piano ben preciso di sfuggire alla localizzazione da cui il titolo della nostra newsletter “Un volo perfetto… per scomparire”.

Ora trascorsi oltre 3 mesi dalla scomparsa, messo in dubbio che la fonte dei segnali fosse realmente il localizzatore del velivolo, ma soprattutto tenendo presente che dalle acque non è stato restituito alcun pezzo e frammento, è tempo di vagliare un’altra ipotesi dettata dai precedenti storici occorsi nel corso degli anni a velivoli “scomparsi”.

 

Quanti casi si sono registrati nel corso degli anni nei quali sparizioni di aerei occorse nelle traversate marine non hanno restituito alcun frammento e traccia del velivolo incidentato?

 

La risposta a tale quesito è alquanto semplice. In tempi relativamente recenti non è mai accaduto che di un velivolo finito in mare non venisse rintracciata traccia alcuna. Se si volesse andare indietro nel tempo il caso “più recente” rientrante in questa fattispecie è quello avvenuto il 9 novembre 1958 allorché un quadrimotore portoghese Martin Mariner con 36 persone a bordo scomparve nell’Oceano Atlantico in volo fra Lisbona e Funchal; nessun relitto o rottame venne mai individuato. Per trovare altri precedenti similari, oltre a questo incidente bisognerebbe rifarsi agli eventi occorsi ad aerei militari e civili nel cosiddetto triangolo delle Bermude, fatto questo che vorremmo evitare per non finire nel campo delle teorie cospirative o similari.

 

Piuttosto ciò che qui si vuol dire è che ben difficilmente un aereo finisce in mare senza rilasciare prima o poi qualche traccia, specialmente quando si tratta di un aereo di ultima generazione costruito con materiale composito.
Al contrario però nella storia della safety aeronautica è stato registrato un numero ben più consistente di incidenti nei quali ciò che rimaneva del velivolo incidentato è stato ritrovato nel mezzo di qualche foresta o nei picchi di qualche montagna dopo parecchio tempo dalla data dell’incidente.

 

E su questa semplice constatazione forse è il caso di riflettere.

 

L’evento più eclatante è quello avvenuto il 2 agosto 1947 ad un quadrimotore inglese in volo fra Buenos Aires e Santiago del Cile con 11 persone a bordo i cui resti sono stati ritrovati, incredibile ma vero, nel gennaio del 2000 quindi 53 anni più tardi, nel monte Tupungato in territorio argentino a 5000 metri di quota. E se un tale incidente detiene il record del ritrovamento più prolungato, da non dimenticare è anche quanto accaduto il 13 ottobre 1972 al Fairchild FH227, volo 571, operato dalla Uruguyan Air Force con 50 persone a bordo in servizio fra Mendoza, Argentina, e Santiago del Cile schiantatosi contro un picco di montagna a 3600 metri.

 

E’ stato solo il 23 dicembre di quell’anno, quindi oltre due mesi dopo l’incidente grazie a due superstiti che
abbandonarono il luogo dell’incidente e riuscirono a dare l’allarme, che fu possibile localizzare il relitto e salvare gli altri 14 sopravvissuti. Di questo incidente, di cui si parlò anche per gli atti di cannibalismo che permisero la sopravvivenza ai superstiti, fu poi fatto anche un film dal titolo “Alive” .

Se non vi fossero stati i superstiti che davano l’allarme, dopo quanti anni si sarebbe ritrovato ciò
che rimaneva del velivolo?


FONTE: AAR- Safety Newsletter (6/14), 15 giugno 2014



Le precedenti Newsletters sul caso MH370 sono state inviate in data 11, 25, 29 marzo e 12 aprile 2014, e
sono disponibili nel sito www.air-accidents.com

 

Antonio Bordoni


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