La piattaforma che ha stravolto la televisione e restituito tempo, centinaia di ore l'anno, ai telespettatori.
C'è chi vive nel passato (e vuole mantenerne i privilegi) obbligando a pagare un canone che afferisce ad una televisione perlopiù qualitativamente scarsa, obsoleta, autoreferenziale quanto a conduttori strapagati nonchè (in buona parte) bolliti ... e chi invece si affaccia ad un futuro fatto di rispetto che è quello di consentire al telespettatore di guardare quello che vuole, quando vuole e dove vuole.
Se le reti nazionali si mettessero sul mercato e offrissero i loro servizi a pagamento, scoprirebbero veramente quanto siano cambiati i tempi e quanti effettivamente siano i telespettatori disponibili a pagare peri dedicarle tempo.
Già, il tempo; un film dura mediamente da 105 a 120 minuti eppure, se si decide, malauguratamente, di vederlo a mezzo di una tv commerciale, questo tempo praticamente raddoppia.
Per meglio dire se si inizia alle 21,00 a guardare un film su un canale generalista infarcito di pubblicità si dovrà restare davanti alla tv fin quasi a mezzanotte quando non oltre; se lo stesso film lo si guardasse su netflix alle 22,30 si sarebbe liberi di fare altro: leggere un libro, andare a dormire, portare fuori il cane o .. vedere un altro film.
Insomma l'obbligo di pagare un canone tv, per le nazioni in cui si paga, unito al dover subìre la pubblicità, appare a dir poco sgradito.
Netflix è vero non trasmette sport nè telegiornali, però ha un ricchissimo menù di film (migliaia e migliaia) di serie (le più belle e di successo) documentari naturalistici e tanto, veramente tanto altro.
Offre le opzioni di lingua e quindi consente a chi non vuole perdere l'uso dell'inglese (o altro idioma) di guardare il film in lingua originale semmai attivando i sottotitoli.
Un account Netflix può essere fruito ovunque, in treno, in macchina (non chi guida eh!) mentre si è in fila alla posta o dal medico e su tutti i supporti che possono andare in rete, telefonini, tablet, ecc.; sospendendo e riprendendo i base ai propri tempi.
L'arroganza di chi non vuole capire che certi privilegi non hanno più ragione di esistere è tale da non far comprendere a chi la pratica che i tempi sono cambiati (e continuano a cambiare) e che gli elettori, nel segreto dell'urna, l'arroganza la bocciano.