Un ridimensionamento, quello scaturito dalle elezioni europee, che se non relega alla marginalità il Movimento fondato da Beppe Grillo, di sicuro obbliga Di Maio e tutto lo stato maggiore M5S ad una riflessione profonda.
Una volta erano i mezzi d'informazione tradizionali ad influenzare gli elettori, Giornali e TV, per buona parte, riuscivano a condizionare i cittadini che si riconoscevano nell'uno o l'altro schieramento; oggi però la rete ha sovvertito gli equilibri di sistema, rete che ha fatto la "fortuna" iniziale del Movimento 5 Stelle e che ieri però è sembrato punirlo.
Per molti osservatori il Di Maio degli ultimi mesi è sembrato molto simile al Renzi degli ultimi tempi e questo deve aver riportato molti elettori al PD senza nulla togliere alla LEGA, anzi.
Cosa ha capito, o quanto meno percepito, l'opinione pubblica da quando il M5S è al Governo?
Di sicuro che tanti cavalli di battaglia della prima ora sono stati accantonati se non dimenticati alcuni addirittura traditi.
La TAP non si è fermata, il TAV sembra che andrà anch'esso avanti .. cosa dire poi del canone RAI o di Equitalia?
E la pace fiscale? Anche quest'ultima non ha allegerito i tantissimi vessati da sanzioni ed esorbitanti interessi di mora, magari pretesi su cartelle mai notificate.
Il M5S non poteva certo fare miracoli ma la percezione è stata che Di Maio si sia calato nei panni di Leader del partito/movimento senza più aderire agli ideali iniziali che, magari, sono ancora condivisi dal fondatore Beppe Grillo e da Alessandro Di Battista a cui, forse, spetterà il difficile compito di recuperare il consenso degli elettori.
La realtà nuda e cruda: poco più di un anno fa il M5S totalizzava, alle politiche, il doppio dei voti della Lega, oggi la situazione si è totalmente ribaltata e appare difficile credere che possa esserci un recupero, il momento d'oro del Movimento sembra essere alle spalle anche perchè, memore delle lezioni ricevute, il PD sembra essere in una fase di grosso recupero.
La verità, ma questo gli italiani lo sanno bene, è che il nostro Paese sta arrancando in diversi settori e la mancata crescita non consente manovre economiche di sostanza, anzi, non è ancora scongiurato l'aumento dell'Iva.
Gli italiani però non amano essere presi in giro quindi oggi hanno preferito, a chiunque altro, la Lega, forse perchè dice loro quello che loro vogliono sentire quindi, dopo aver dato fiducia (nel tempo) a tutti oggi ritengono giusto dare una chance anche a Matteo Salvini.
Per altri delusi il Movimento 5 Stelle, dall'essere paladino della fermezza è passato all'arte del compromesso e, negli ultimi giorni/settimane prima del voto, attraverso Di Maio, si è voluto misurare sul terreno più consono a Salvini uscendone sonoramente sconfitto.
Ora sarà da vedere come reggerà la compagine di Governo perchè di certo nessuno dei Deputati e Senatori 5 Stelle, soprattutto quelli che sono al secondo mandato e quindi non più ricandidabili, vorrà tornarsene a casa.
Quindi altri compromessi in vista?
Come si potrà però essere al Governo e nello stesso tempo all'opposizione?
Di Maio nella conferenza stampa post-voto ha dichiarato di voler imparare dal risultato scaturito dalle urne e di voler recuperare gli elettori persi facendo un bagno di umiltà, perchè, è chiaro, ha detto, "gli italiani hanno voluto darci una lezione".
Tante domande che nelle prossime settimane dovranno trovare risposta e non sono escluse clamorose sorprese.
Nella Foto: da sinistra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.