dal 19 marzo al 4 aprile 2022 - Villa Certosa, Via dei Savorgnan 71/73.
Iris Terdjiman
CHAOS CANZONE
Bernard Sberro
RETROSPETTIVA
“Iris Terdjiman dipinge affreschi contemporanei su tessuto in modo che possano apparire il più vicino possibile alle pareti e in formati molto grandi.
Le grandi dimensioni dei dipinti consentono inoltre la coesistenza di piani e scene differenti; frammenti provenienti da mondi diversi vengono intrecciati, senza imporre una chiave di lettura e senza lasciar intravedere una storia univoca dalle scene che si intersecano.
Simboli presi da varie tradizioni religiose o esoteriche, testi ebraici, titoli di canzoni rock, formule, pacchetti di icone si combinano per creare un gioco di indizi che sfida l'assurdo segnalando l'esistenza di un significato superiore benchè ndecifrabile”. Secondo la lettura delle opere da parte di Catherine Guesde.
“Bernard Sberro dipinge ogni giorno, ovunque si trovi e su qualsiasi supporto.
Tracce, sagome, figure, scaturite da sogni, memorie e percezioni, emergono, accadono, si cancellano e ritornano. Sensazioni che attraversano il corpo o la mente (è un tutt’uno), l'occhio si concentra, estrae, avvolge.
La mano testimonia, liberandosi verso l’ignoto.” Julie Rebecca Poulain
Iris Terdjiman è nata nel 1984 a Montpellier; vive e lavora a Bruxelles.
Dopo un periodo all'Ecole Supérieure des Beaux-Arts di Montpellier, si forma in filosofia dell'arte, dedicando la sua ricerca alle nozioni di archivio, assurdo e ozio.
Perseguendo la carriera di artista visiva e insegnante, si dedica esclusivamente alla carriera artistica dal 2015 e collabora regolarmente con musicisti e autori.
Nel suo studio-appartamento, i dipinti su fogli vengono eseguiti direttamente sulla parete. Motivi ricorrenti, come lo scheletro, gli amanti che si abbracciano, sembrano tracciare una linea di condotta nel cavo della storia dell'arte, dalla pittura medievale alla pittura modernista.
Bernard Sberro, nominato “l’enfant terrible de la peinture française”, lascia delle tracce della sua opera e della sua vita a chi lo cerca. Nato nel 1947 in Tunisia, conduce una vita proteiforme: cantatore popolare nella Francia degli anni '60, professore di management, scrittore, fotografo, e sempre pittore. Della tecnica pittorica, dice: “Sembrerebbe che la maggior parte del lavoro di un dipinto avvenga di notte durante le diverse fasi del sonno come se i colori decidessero poi di diventare autonomi, di attrarsi (o rifiutarsi) a vicenda e di provocare un effetto di sorpresa al risveglio”.