Siamo in campagna elettorale e c'è chi tira da una parte all'altra la compagnia ex di bandiera: parlare di venderla o tenerla è solo un gioco per tentare di racimolare qualche voto; la realtà, come dimostrano i fatti degli ultimi decenni, è che nessun politico italiano conosce l'argomento aviazione commerciale.
Come ha giustamente titolato Antonio Bordoni "ITA AIRWAYS & ELEZIONI, CI RISIAMO" per poi ben descrivere l'ennesima puntata di una telenovela tutta italiana: siamo alle solite e vedrete che i nostri geni della politica, nel mentre perdono tempo, troveranno il modo di addebitare agli italiani un altro aiuto di Stato in favore di ciò che è rimasto della nostra ex compagnia di bandiera.
Come farsi del male da soli.
Siamo prossimi alle elezioni e puntuali come le lumache dopo una giornata di pioggia ecco spuntare i paladini dell’italianità i quali lanciano l’immancabile proclama: "perché ITA Airways deve essere data allo straniero?" (1)
Dal momento che (apparentemente, ndr) è stata scelta la cordata Air France/KLM/Delta (2) la domanda viene indirizzata ai francesi ma non illudetevi, se per caso fosse stata scelta l’offerta Lufthansa analoga domanda sarebbe stata indirizzata anche a Francoforte.
I politici nostrani sono fatti così, amano far credere all’elettorato di essere convinti che Ita Airways debba rimanere in mani italiane.
Ma non è solo su questo tema chiaramente pre-elettorale, che si soffermano i nostri"statisti", essi vanno ben oltre.
Il colmo dell’incredibile viene raggiunto allorchè all’acquirente vengono richieste precise garanzie sull'occupazione, sulla flotta, sul ruolo che dovrà svolgere ITA Airways.
In una parola si chiede a chi acquisterà la compagnia di fare esattamente il contrario di ciò che hanno fatto i nostri governanti in questi ultimi anni nei confronti di Alitalia.
“Rinforzare la flotta e aumentare l’occupazione è il cardine dell’azione di Ita”, ecco una frase. che riportiamo, quale esempio tra i tanti, pronunciata da Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, nel corso di un' intervista concessa al Secolo XIX in data 1 settembre 2022, cioè subito dopo l’annuncio della scelta di Certares-AF/KL-Delta quale possibile acquirente.
Ora ci sia permesso sottoporre alcune domande:
Chi ha tagliato il personale di Alitalia?
Chi ha ridotto la flotta?
Chi ha tagliato le destinazioni?
Chi ha dato in outsourcing i principali rami d’azienda dell’Alitalia?
Chi ha ridotto Alitalia in un mini-vettore che non è certo degno di rappresentare un Paese che si vanta di appartenere alla lista dei G7?
Risposta: il mondo politico italiano.
Ebbene coloro che sono gli autori, i responsabili, dell’ harakiri di quello che una volta era un vettore di prestigio mondiale, oggi non provano alcun senso di vergogna nel chiedere all’acquirente straniero di dare garanzie sul rilancio di Ita Airways e relativi aspetti corollari ad esso congiunti.
Ma la critica non finisce qui; tutti sapevamo, e non potevano di certo ignorarlo i nostri politici che la cura dimagrante imposta ad Alitalia nel corso degli ultimi anni mirava ad una sola finalità: la vendita ad un acquirente straniero.
Quindi per favore evitateci questa ennesima presa in giro a fini elettorali, a mezzo della quale vengono richieste garanzie all’acquirente su che fine farà Ita Airways, dal momento che, nel tempo, la situazione della compagnia è dipesa (e continua a dipendere) proprio da voi.
Antonio Bordoni
vm
(1) Sul tema vedi anche “Ita Airways, Elezioni e rispunta l’italianità”
(2) In data 31 agosto 2022 il MEF ha comunicato la scelta del conorzio formato da Certares, Delta e Air France-Klm per la cessione di Ita Airways. Sul tema vedi la nostra newsletter datata 31 agosto “Parliamo di Certares”