Siamo alla quarta edizione di un progetto espositivo ideato da AdA Associazione Amici dell’Aventino ETS e promosso in co-organizzazione con il Municipio Roma I Centro, che persegue le finalità statutarie di AdA di custodia e valorizzazione dei luoghi del colle.
Le installazioni sono accompagnato da un testo di Daniela Gallavotti Cavallero, anche curatrice insieme a AdA-Cultura, Alessandro Olivieri e Mara van Wees.
L’evento di quest’anno porta l’attenzione sul mito e sulla trasformazione, la metamorfosi.
“Per la sua natura appartata e selvatica, ai margini dell’acropoli su cui è sorta Roma, l’Aventino è da sempre luogo del Mito.
A cominciare dal re Aventino, figlio di Ercole e di una sacerdotessa di nome Rhea, il “bell’Aventino con il capo coperto da una pelle di leone”, come lo ricorda Virgilio nell’Eneide, ucciso e sepolto sul colle a cui avrebbe poi dato il nome.
L’altura fu poi scelta da Remo per avvistare in cielo gli uccelli, da cui avrebbe voluto trarre gli auspici per la fondazione della sua Roma, e che furono invece l’inizio di un dissidio concluso nel fratricidio".
I sentimenti forti, la violenza di quei modelli che sono anche alla base delle Metamorfosi di Ovidio sono del tutto estranei alla trascrizione moderna delle iconografie antiche che propone Lucrezia Testa Iannilli.
"Anche gli interventi di Alberto Timossi nei due giardini dell’Aventino possono essere letti come un caso di trasformazione, non figurata e perciò meno scoperta.
I suoi materiali vengono dal repertorio dell’edilizia moderna, sono grandi tubi rossi piegati o spezzati, che diventano pezzi anatomici, come gigantesche vene affioranti, e possono mettere in evidenza un interno scabro, irregolare, di grandi carotidi.
In questo caso la metamorfosi è quella che subisce l’ambiente, che trapela ancora all’Aventino in piccoli spazi nella sua primigenia forma agreste, a piazza Albina e nel giardino di Sant’Alessio, tutt’intorno lacerato dagli interventi dell’antropizzazione, violenti fino a esporre l’interno fuor di pelle”.
Testi di Daniela Gallavotti Cavallero