"Il manager deve essere impopolare", recita un detto inglese; come dire che se fossero tutti contenti di lui ci sarebbe da dubitare del suo operato.
Per tornare al sottotitolo di questo pezzo richiamiamo l'attenzione su chi oggi, a vario titolo e di varia appartenenza politica, si dichiara scontento dell'azione di Governo.
Ad essere liberi pensatori c'è il vantaggio di poter valutare persone e situazioni che ci circondano senza alcun preconcetto o filtro di appartenenza politica.
Il nostro attuale Presidente del Consiglio ha accettato l'incarico ben sapendo che si sarebbe andato a ficcare in un ginepraio, tuttavia in lui hanno prevalso il senso di responsabilità e la consapevolezza che, mai come in questo momento, in Italia ci sia bisogno di competenza e autorevolezza.
Certo, per formare il Governo, ha dovuto accettare dei compromessi, ripartendo incarichi proporzionalmente al singolo peso delle varie forza politiche che hanno garantito il loro appoggio, sia riconfermando "vecchi" incarichi che nominandone di nuovi.
Chi pensava di potergli tirare la giacchetta con azioni pseudo "intimidatorie" ha fatto male i suoi calcoli; perchè, a differenza delle pantomime a cui si è assistito negli ultimi tre anni, Mario Draghi non è disponibile a trattare la permanenza o meno di un Ministro nel suo Governo nè a modificare programmi che, a suo avviso, sono i migliori possibili in questo momento di perdurante emergenza.
A ben guardare lo spread è sotto controllo, i rapporti con l'Europa sono migliorati al punto che, a volte, l'impressione è che la figura di Mario Draghi sia rassicurante per l'intero continente, non solo per l'Italia; a Bruxelles sanno bene quanto il nostro Presidente del Consiglio sia stimato (e ascoltato) in ogni parte del mondo.
Chissà, forse un domani ci troveremo ad essere più critici sul suo operato ma, al momento, il nostro auspicio è che lo si lasci lavorare; crediamo che, quando sarà possibile lasciarsi alle spalle la pandemia, la sua azione di Governo porterà grandi benefici alla nostra Economia.