Costi e carenza di infrastrutture stanno penalizzando l'elettrico, lo dimostra anche un sondaggio di Aretè, secondo il quale il 45% degli italiani è scettico sul passaggio ai veicoli elettrificati entro il 2035.
Gli attuali costi dell'energia elettrica, uniti ai costi fissi dell'impianto, oltre al fatto che l'auto elettrica costa parecchio di più rispetto a quella termica, oltre ai tempi di attesa in corso di viaggio (circa 30 minuti in fast charge, sempre a trovare una colonnina disponibile) stanno facendo storcere il naso agli automobilisti.
Akio Toyoda Presidente di Toyota Motor Corporation (la più grande casa automobilistica al mondo, ndr) ebbe a dire: “Più veicoli elettrici si producono, più salgono le emissioni di anidride carbonica”, specificando che:"le batterie, soprattutto in fase di produzione, fanno quasi raddoppiare le emissioni totali di CO2 di un'auto elettrica rispetto a quelle generate per la fabbricazione di un'auto termica o ibrida".
Il momento che stiamo vivendo a livello internazionale, non solo conseguente alla guerra in Ucraina, somiglia molto ad una maionese impazzita ... senza dimenticare però che dove c'è qualcuno che ci rimette c'è anche qualcun altro che ci guadagna.
I consumatori prima sono stati spinti verso il diesel perchè costava la metà della benzina, ora il gasolio costa mediamente il 10% in più della verde; poi sono stati spinti verso metano e GPL, ma ora i prezzi e la minore resa in fatto di prestazioni ne stanno frenando la scelta; poi c'è stata la spinta verso l'elettrico ma questa soluzione ad oggi non sembra mantenere, quanto a risparmi, le premesse.
Il dirigente di una importante casa automobilistica ci ha detto:"tenete presente che, ad oggi, occorrono circa 100 kg di batteria ogni 100 km di autonomia; quindi per un autonomia di 400 km bisogna portarsi dietro 400 kg di batterie; per chi percorre frequentemente lunghi tratti può avere senso ma per chi usa la macchina prevalentemente in città o per brevi percorsi l'ibrido non ha concorrenti".
Del resto, aggiungiamo noi, basta vedere le pubblicità che ogni giorno si vedono in televisione e sui giornali per capire che tipo di mercato inseguono le case automobilistiche.
Il pubblico è disorientato e prudentemente aspetta, come dimostrano i dati fiacchi delle nuove immatricolazioni, si tiene la macchina vecchia in attesa di capire quale potrà essere la scelta giusta; come conseguenza il mercato dell'usato è talmente fiorente che le valutazioni sono aumentate in una percentuale tra il 20 e il 30 percento.
L'idrogeno è già fortemente utilizzato in ambito navale, ferroviario e nei trasporti merci su gomma; molti i prototipi di auto che già circolano ultimando le verifiche tecniche; il problema sembrava rappresentato dai serbatoi e dalle modalità di ricarica ma ora questi problemi sembrano superati con lo scambio di serbatoi modulari già pieni in apposita stazioni che possono facilmente essere diffuse ovunque.
Sembra proprio che a partire dal 2025 la diffusione delle auto alimentate ad idrogeno raggiungerà anche l'Europa; mentre in altri Paesi, anche se in zone limitate diffuse a macchia di leopardo, è già una realtà.
Sarà per questo che la speculazione sui carburanti, gas ed energia, sta impazzando: perchè si intravede al'orizzonte il rapido declino del ricorso ai combustibili fossili e quindi bisogna straguadagnare finchè si può.