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M.V. Anno X - Nr 2237 del 24.10.2024

Marko Polo, nuovo film di Elisa Fuksas, prodotto da Indiana e distribuito da Fandango.

M.V. Anno X - Nr 2237 del 24.10.2024

Realtà e finzione si fondono attraversando registri e generi, finzione, documentario, dramma, commedia e poi ancora dramma, per trasmettere una realtà: ''la Fede si plasma attraverso l’esperienza''.

Elisa Fuksas Marko Polo Fandango

“Credere in qualcosa è cercare di stare, rimanere, provare anche quando tutto sembra dirti di lasciare perdere.
Ma perché crediamo… in una scelta, in una fede politica,
nel nostro lavoro, in Dio?
È un mistero.
E il mistero prende il volto delle cose che possono parlarci anche se non sempre dicono quello che vorremmo sentire.
Per anni ho cercato di raccontare come si diventa cristiani,
poi come si resta cristiani.
Volevo che fosse una commedia, un dramma, un dramma comico.
Volevo fare un film sulla fede, ... la mia”.

 

Elisa Fuksas, regista e protagonista, racconta una storia in cui molti, forse tutti, possono ritrovare un loro momento di vita o una vita intera.
Il racconto dell'attrice in primo ci parla di un fallimento personale che è l’inizio di una crisi profonda che mette in discussione non solo la sua carriera, ma anche la sua fede nel mondo, negli altri e in Dio.
Quando ti succede di fallire, ti ritrovi a chiederti in che modo successo e fallimento possano essere la stessa cosa” prova a investigare la voce fuori campo di Elisa, prontamente interrotta da quella della Madonna che, spazientita, la ammonisce: “sei pesante e piena di dubbi è questo il problema. Non puoi combattere per qualcosa in cui non credi più”.
Desacralizzando la sua crisi, quella voce, quel pensiero forse delirante, quella figura sacra quanto profana, la spinge a reagire e a fare qualcosa: un pellegrinaggio.

 

Grazie a IndianaProduction, che ha sempre creduto, Elisa Fuksas decide di partire per un viaggio in nave che .....
 il resto è tutto da scoprire, a partire dal fatto che la nave avrebbe dovuto essere la Marko Polo e invece è un’altra.

 

Il film è un esperimento sul Raccontare come forma di fede e anche per questo è un caleidoscopico collage di materiali.
La pellicola è una riflessione sul successo e sul fallimento, e ha a che fare con Dio, ma soprattutto con la vita e il suo svolgersi.

 

Elisa Fuksas è regista e scrittrice. Ha pubblicato “La figlia di” (Rizzoli 2014), “Michele Anna e la termodinamica” (Elliot 2017), “Ama e fai quello che vuoi” (Marsilio 2020) e “Non fiori ma opere di bene” (Marsilio 2022).
Al cinema ha esordito con “Nina” (2012), il suo ultimo film è “Senza Fine” (2021) con e su Ornella Vanoni.


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