Lettera Aperta ad un Genetista in Odore di Premio Nobel: Come scoprire le basi Genetiche Molecolari dell’ICAEM.
Caro Genetista Molecolare in odore di Nobel,
di seguito ti suggerisco l’Ipotesi di Lavoro per una ricerca che, se porterà a positivi risultati corroborando appunto quanto io prevedo – la natura della previsione è scientifica perché può essere falsificata - ti farà ottenere meritatamente, senza alcuna raccomandazione governativa, il massimo riconoscimento ad uno scienziato.
In precedenti articoli, come tu sai benissimo, per la prima volta clinicamente, ho dimostrato il ruolo primario delle alterazioni mitocondriali, geneticamente indotte, nella patogenesi delle più gravi malattie umane, inclusi i tumori maligni, solidi e liquidi (1-4) (V., www.semeioticabiofisica.it, Terreno Oncologico e Oncogenesi.
Dopo oltre trent’anni dalla pubblicazione delle mie ricerche sulla disfunzione mitocondriale, gli autori, sebbene ignorando i dati delle mie indagini cliniche, ora puntualmente le corroborano, in verità tardivamente, con comprensibile soddisfazione da parte di chi scrive.
Notoriamente, nell’uomo, le cellule accumulano notoriamente mutazioni somatiche del DNA mitocondriale (mit-DNA) come componente del normale invecchiamento. Nell’insieme dei tessuti la concentrazione generale di queste mutazioni è scarso; tuttavia, un elevato numero di mutazioni del mit-DNA, di diversa gravità, si manifestano in modo differente all’interno delle singole cellule della stessa persona, e con differenze notevoli tra cellula e cellula, provocando alterazioni mitocondriali età-dipendenti, in accordo con l’eteroplasmia mitocondriale (5).
A questo proposito, bisogna ricordare, fatto importante, la trasmissione per via materna di una particolare alterazione mitocondriale funzionale, l’ ICAEM- (1-4), su cui possono agire negativamente i numerosi fattori ambientale di danno del DNA, sia mitocondriale che nucleare, provocando appunto le mutazioni acquisite.
Alcuni tumori contengono un alto numero di mutazioni del DNA mitocondriale, assenti in tessuti sani dello stesso individuo (6). Sono ormai ben note le modificazioni mitocondriali, osservabili in pazienti affetti da un gran numero di malattie neurologiche, di cui ne rappresentano la causa (8, 9): l’incremento delle alterazioni mitocondriali spiega il progredire della patologia neurologica. Con l’invecchiamento, inoltre, si moltiplica il danno del mit-DNA, analogamente a quanto accade nei tumori maligni.
In questa Lettera Aperta, finalizzata a suggerire una epocale ricerca ad un Genetista in odore di Nobel, esaminerò quanto già noto e quanto di nuovo oggi è dimostrato nella relazione sicuramente esistente tra mutazioni del mit-DNA e l’insorgenza dei tumori e della altre patologie umane più frequenti e gravi, sulla base dell’ ICAEM-.
Con il passare degli anni aumentano le anomalie del DNA mitocondriale in individui apparentemente sani (6), ma in realtà portatori dalla nascita dell’ICAEM- (1-4). Infatti, nei vecchi è stata dimostrata una ampia varietà, veramente tipica, di differenti delezioni di mit-DNA nei tessuti post-mitotici, come il muscolo scheletrico, miocardio e cervello (9, 10); questi dati sono stati corroborati clinicamente con la Semeiotica Biofisica, che ha permesso di descrivere le alterazioni funzionali ereditate per via materna, sopra riferite, precedentemente sconosciute.
A mio parere, le descritte alterazioni del mit-DNA, correlate con l’invecchiamento e le comuni patologie umane, insorgono sotto l’azione negativa dell’ambiente e del passare del tempo, ma esclusivamente in individui ICAEM--positivi di una certa suscettibilità e gravità: nella personale esperienza, “tutti” i soggetti ultanovantenni mostrano normali livelli ematici di CoQ10, substrato coenzimatico essenziale della catena respiratoria mitocondriale (ciclo Q).
Quando le mutazioni nelle singole cellule superano la concentrazione soglia, ne consegue un difetto della fosforilazione ossidativa mitocondriale (6): solo in età media-avanzata l’ICAEM- può presentarsi con una multiforme sintomatologia clinica, in precedenza del tutto assente.
I vari complessi della catena respiratoria mitocondriale (I, III, IV, and V) possono essere coinvolti in vario modo, ma il complesso IV (citocromo-ossidasi, COX) è spesso colpito, come è dimostrato in singole cellule con metodiche enzimatiche istochimiche (9). A questo punto, appare interessante il fatto che, sebbene singole cellule sono colpite dal deficit di COX, i risultati biologici che conseguono alla disfunzione cellulare possono essere veramente notevoli, specialmente se le cellule fanno parte di una rete complessa, per es., il sistema nervoso centrale (5).
Pertanto, l’espansione clonale di una singola mutazione somatica del mit-DNA ha importanti implicazioni per una cellula, anche se non sono noti i meccanismi di produzione del processo. A questo proposito, autori hanno osservato che un certo numero di tumori contenevano mutazioni del mit-DNA che non erano presenti nei tessuti sani dello stesso individuo (5). Si tratta di un dato di estremo interesse ai nostri fini, che, corroborando i dati “clinici” delle personali ricerche, dimostra la possibilità di un intervento dei mitocondri nell’oncogenesi, sostenuta da chi scrive da oltre vent’anni, e di nuove vie nella diagnosi precoce (1), come ora suggerito “anche” da altri autori (12).
La disfunzione mitocondriale è alla base anche di altre numerose patologie, secondo altri autori (13) in perfetto accordo con quanto ho riferito per la prima volta con metodi clinici molti anni or sono (14, 15).
A mio parere, l’intervento di mutazioni del mit-DNA e di fattori di rischio ambientali sul patrimonio cromosomico mitocondriale di individui intensamente ICAEM-positivi, magari localizzato in ben determinate aree di un sistema biologico, secondo la sopra-citata eteroplasmia mitocondrile provoca gravi patologie nervose in associazione a localizzazioni multisistemiche come il diabete mellito (15, 16) e la cardiomiopatia (17-35).
Oggi è generalmente ammesso che questi individui hanno in genere ereditato dalla madre varie mutanti di mit-DNA, che provocano una fenomenologia clinica soltanto in età media-avanzata a causa dell’accumulo di cellule con deficit di COX, che si osserva nel normale invecchiamento, secondo autori che ignorano l’ICAEM- (1-4).
La precisa conoscenza dei meccanismi alla base dell’accumulo di alterazioni del mit-DNA, a mio parere, in individui ICAEM--positivi, potrebbe fornire una chiave di lettura per il tempestivo riconoscimento delle numerose patologie, incluso il cancro, la CVD, e il DM tipo2, ed auspicabilmente per la loro terapia (36-50).
Caro Genetista Molecolare in odore di Premio Nobel, di seguito la suggerita Ipotesi 0, che ti offro per una epocale scoperta di natura genetica-molecolare
In individui colpiti dal Reale Rischio Congenito di cancro, Dipendente dal Terreno Oncologico, per esempio nella mammella, riconosciuto e ben localizzato con un fonendoscopio, considerando ovviamente l’esistenza dell’eteroplasmia mitocondriale, sia intracellulare sia intercellulare, evidenziare le mutazioni genetiche nel Complesso IV mitocondriale e nelle Fe/S-proteine!
Considerami disposto ad aiutarti in caso di scarsa cooscenza di Semeiotica Biofisica Quantistica
Cordiali saluti
Sergio Stagnaro
Riva Trigoso – Genova.
Medico MG in Pensione dal 2000
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