Credevamo fosse una storia isolata invece abbiamo scoperto che accade con notevole frequenza.
Assicurati virtuosi ma indifesi.
Un automobilista ci racconta una storia curiosa ma emblematica di come funzioni oggi il mondo.
Due milioni di km alle spalle senza mai causare ne subìre un incidente evidentemente sono parametri di cui gli algoritmi delle #assicurazioni , delegati al calcolo delle tariffe, non tengono conto.
Capita così che per aver toccato (toccato, niente di più) un'auto che lo precedeva, causando un microscopico danno stimabile tra i 20 ed 50 euro, un "povero" automobilista si sia ritrovato a vivere un'esperienza singolare.
Compilato il CID all'automobilista danneggiato (il quale ha rifiutato il risarcimento diretto (e capiremo tra poco il perchè) l'assicurato informa la sua compagnia e si rende disponibile a fornire le foto del "danno" (pressochè inesistente, lo ribadiamo) si sente però rispondere che questa prassi non è prevista e che, eventualmente, al rinnovo della polizza, ove gli venisse proposto un aumento, potrà rifondere di persona il danno per non perdere posizioni nell'attestato di rischio.
All'atto del rinnovo infatti (sic) si vede proporre una polizza che costa ben il triplo di quella precedente e la perdita di due classi di merito, oppure, per evitare penalizzazioni, può rifondere 1500 euro alla compagnia per il danno liquidato al "danneggiato" di cui sopra.
Il "povero" automobilista allora ricontatta la sua compagnia ricordando che si era proposto di inviare le foto in cui si evidenziava palesemente l'irrisorietà del danno ma, di nuovo, si sente dire che questa prassi non è prevista e che sì, sanno perfettamente che molti danneggiati approfittano della situazione.
Come?
L'abbiamo appurato, funziona così: il danneggiato va da un carrozziere che ritira il CID e ripara l'automobile dichiarando che penserà lui stesso a farsi pagare dall'assicurazione.
Quindi magari il danneggiato è innocente (e forse inconsapevole) e la ruberia, ai danni dell'assicurazione, è organizzata (in proprio o in concorso con altri) dal carrozziere.
Resta il fatto che la storia pluridecennale di un automobilista onesto e coscienzioso non fa "curriculum" e che le compagnie rifiutano di acquisire prove che consentirebbero loro di difendersi meglio dai tentativi di raggiro e potendo contare su periti onesti e professionali.