La donna, che vive nella foresta amazzonica equadoriana, è diventata leader della battaglia che la sua gente ha intrapreso contro il governo e i colossi dell’industria petrolifera.
Estratto dalla newsletter di "TELESCOPE racconti da lontano", del 12 Febbraio 2023.
“La nostra battaglia è per la foresta, per i fiumi, per le generazioni future, e per l’intero pianeta! Dobbiamo tenere il petrolio sottoterra!”
Sono parole di Nemonte Nenquimo, una donna della tribù Waorani, che vive nella Foresta Amazzonica equadoriana, e che è diventata leader della battaglia che la sua gente ha intrapreso contro il governo e i colossi dell’industria petrolifera, che da decenni sfruttano in modo indiscriminato il sottosuolo di una delle oasi di biodiversità più ricche del pianeta.
I Waorani sono una tribù di circa 2.000 persone che vive tra i fiumi Napo e Curaray, dove in circa un ettaro di terra convivono più varietà arboree che in tutto il Canada e gli Stati Uniti, per non parlare delle centinaia di specie di uccelli, pesci, mammiferi e migliaia di insetti di cui si sentono custodi e protettori da chiunque (taglialegna, agricoltori, cacciatori, minatori) cerchi di distruggerle.
Se un tempo le loro armi erano le lance, oggi hanno imparato a difendersi nei tribunali anche grazie al governo che, a partire dagli anni Novanta, ha attivato un processo di progressiva "culturalizzazione" della tribù, facendo studiare i loro giovani nelle migliori scuole del Paese; non proprio una mossa furba, visto che quello stesso governo sperava di continuare a sfruttare il sottosuolo delle loro terre grazie a un cavillo nello stesso documento che le dichiarava Waorani Ethnic Reserve.
Quando nel 2019 il governo ha deciso di dare nuove licenze allo sfruttamento del sottosuolo nella zona del fiume Curaray, facendo firmare alla tribù “consensi per niente informati”, le donne della tribù sono insorte e, guidate da Nemonte Nenquimo, hanno marciato sulla città di Puju portando il caso davanti alla Corte Suprema dell’Equador.
E hanno vinto perché avevano ragione, perché la foresta non è in vendita, perché la loro battaglia è globale, perché, se sappiamo cosa chiedere e come farlo, possiamo cambiare le sorti di tutti.
Grazie Nemonte e viva i Waorani!
testo a cura di Annalisa Inzana
Fonte: "Telescope racconti da lontano", ideato e diretto da Lara Facco
www.larafacco.com