Quelli del PD sembrano (sono?) dei veri "dilettanti" allo sbaraglio; probabilmente Beppe Grillo non ha mai pensato sul serio di volersi infognare in una segreteria di partito, tantopiù in quella di un partito obsoleto come il PD in cui regnano logiche da Era Cretacea, ma con i dinosauri ancora esistenti.
Nel PD si sono spaventati, da una parte un Di Pietro che scalpita e che (grazie a De Magistris e alla Alfano) alle recenti elezioni europee ha raccolto un bel gruzzolo di consensi, dall'altra un Beppe Grillo che, sparigliando come suo solito, si propone di rifondare il PD secondo logiche veramente popolari.

Già, popolari. Il Pd sembra aver dimenticato che partiti politici e governanti debbono rappresentare il popolo, rispondere ai bisogni della gente, raccoglierne le istanze.
Beppe Grillo sarà anche un populista, uno che sa portare a galla i problemi ma che non sempre sa come risolverli, tuttavia è uno coerente e che rischia in prima persona; la coscienza collettiva queste cose le ha percepite e quindi lo segue.
I "notabili" del PD, chiusi nella loro torre d'avorio (o loft) hanno capito che Beppe Grillo può attentare al loro futuro di rendite derivanti dai finanziamenti pubblici e dagli stipendi da parlamentare e quindi, anziché disinnescarlo accogliendolo a braccia aperte, lo hanno santificato rifiutandogli la tessera di partito... e così ne hanno moltiplicato la popolarità perché hanno dimostrato di temerlo.

Ora, come è facile intuire, se si teme qualcuno che professa programmi di energia innovativa, raccolta differenziata dei rifiuti, comuni a 5 stelle, acqua pubblica e non nelle mani dei privati... vuol dire che si hanno molti (troppi) scheletri nell'armadio e la coscienza forse non immacolata.
Per il PD il rifiuto del tesseramento a Beppe Grillo rappresenta un autogol che indigna i liberi pensatori perché non è segno di democrazia bensì di casta.
Conosco e stimo Beppe Grillo, ma penso che non sia attrezzato mentalmente né per estrazione professionale a circoscriversi in un'attività di partito; sono però indignato per il fatto che non lo si voglia tra i piedi come a dire che... i soliti "manovratori" non vogliono essere disturbati.

Cosa hanno costoro più di Beppe Grillo?
Sono forse meno comici in certe circostanze?
Si credono depositari della verità o del "Modus Operandi" con il quale si gestisce un Paese?
Il PD ha perso una grande opportunità; una grande occasione di confronto con una parte del Paese e soprattutto ha dimostrato di aver paura di competere e di non essere disposto a fare serenamente autocritica.