M.V. Anno IX - Nr 235 del 18/11/2009
Per valutare l’escalation compiuta da
Ryanair nella nostra Penisola in effetti non bisognava attendere i dati diffusi nella conferenza stampa di ieri (vedi MasterViaggi on line
«Ryanair: O'Leary, "nel 2010 diventeremo la prima compagnia aerea d'Italia"», ndr)
Quando l'
Enac, a fine dello scorso ottobre ha diramato le cifre relative all’anno 2008 del traffico aereo italiano, ai più attenti osservatori non sarà sfuggita la tabella relativa alla "
Graduatoria dei vettori in base al numero passeggeri trasportati sui collegamenti internazionali" la quale mostrava questa non certo rassicurante situazione:
prima
Ryanair
seconda
Alitalia
e a seguire, nell'ordine, EasyJet, Lufthansa e Air France.
La Ryanair quindi già dallo scorso anno aveva superato Alitalia per quanto riguardava il numero passeggeri internazionali trasportati dal nostro Paese. È da notare che la stessa graduatoria riferita all’anno 2007 vedeva l’Alitalia precedere il vettore irlandese.
Per quanto riguarda l’annunciato superamento di Alitalia nel 2010 evidentemente questa volta riferentesi a tutto il traffico domestico più internazionale, a nostro parere questo sorpasso è di fatto già avvenuto, basta valutare le seguenti cifre:
Gennaio-settembre 2008: l’Alitalia
da sola, senza cioè Air One, aveva trasportato 15.113.600 passeggeri;
Gennaio-settembre 2009: l’Alitalia,
insieme a Air One, ha trasportato 16.088.500 passeggeri.
Quindi che la Ryanair la faccia da padrona anche dopo l’unione fra i due nostri maggiori vettori nazionali, non crediamo sussistano dubbi.
Certamente si potrà dire che l’anno 2009 è l’anno numero uno della nascita del nuovo vettore, che la stessa deve considerarsi in rodaggio, tuttavia non va dimenticato che la nuova compagnia non è affatto tale e che solitamente quando due vettori si uniscono ciò che scaturisce è qualcosa di più consistente rispetto alla somma di quanto le due compagnie singolarmente offrivano.
Da noi ciò non è avvenuto.
Risulta pertanto in tutta evidenza l’anomalia, da noi evidenziata all’indomani dell’annunciato merger
Alitalia/Air One, di una unione fra due vettori che anziché portare ad un consolidamento dei dati, ha invece significato un arretramento.
Anche sul piano delle
flotte, e già questo dato da solo basterebbe a confermare ogni più rosea previsione di Ryanair, la comparazione è impietosa: secondo il piano industriale, Alitalia è partita a gennaio 2009 con una flotta di
148 aerei per disporre fra 5 anni, nel 2013, di 157 aerei; Ryanair da parte sua dispone oggi di
206 aerei e sta piazzando ordini per altri 200 velivoli.
Valutando questi dati insieme all’insediamento di
Lufthansa Italia su Malpensa, non rimane che prendere atto che l’Italia aeronautica è divenuta terra di conquista, e non sarà certo la nuova Alitalia a farci riguadagnare le posizioni perse in campo internazionale.
Possiamo consolarci sperando almeno che le cose vadano meglio dal punto di vista della qualità dei servizi, della loro reliability e delle tariffe offerte all’utenza?
A tal proposito ci sovviene alla mente l’articolo di lunedì scorso su "
La Repubblica" ove Massimo Giannini sotto il titolo
L’insostenibile pesantezza della Fenice, si lamentava di aver trovato che le tariffe A/R da Roma su Milano e Torino si aggiravano sui 700 euro...
Antonio Bordoni