La settimana scorsa un ragazzo di 14 anni di origine australiana è stato arrestato a Legian in Indonesia per l'acquisto di circa 3.6 grammi di marijuana: fortunatamente per lui, però, potrebbe evitare la galera se si iscrive ad un programma di riabilitazione.
Il giovane potrebbe essere protetto da una legge che lo definirebbe come "utente", e non come spacciatore: in questo caso, potrebbe evitare accuse criminali.
Nella peggiore delle ipotesi, il ragazzo potrebbe passare fino a sei anni in galera. In Indonesia, così come in altri paesi come la Thailandia, le offese per droga sono molto gravi: gli spacciatori infatti rischiano anche la pena di morte, se arrestati. Inoltre, le condizioni delle prigioni indonesiane e il sistema giudiziario del paese non sono delle migliori, basta ricordare la storia di Schapelle Corby, la donna australiana condannata a oltre vent'anni di prigione dopo essere rimasta vittima di una truffa aeroportuale in cui sono stati piazzati diversi kg di marijuana nella sua valigia.
Gli psichiatri, gli avvocati e i genitori del ragazzo cercano di difenderlo, definendolo un ragazzo normale che sta attraversando una fase delicata della sua crescita: metterlo in prigione ora cambierebbe sicuramente la sua vita.
Al momento, il giovane si trova in una cella a Denpasar in attesa di una decisione che cambierà il suo destino.