Il prezzo del barile di petrolio in poco meno di un anno si è quasi dimezzato ma la "fuel surcharge" (sopratassa carburante) continua ad essere applicata sui biglietti aerei come se niente fosse.
Gentile Direttore,
invio il mio modesto pensiero da agente di viaggi Iata da oltre 30 anni, con preghiera di pubblicazione.
Petrolio a 58 dollari al barile, carburante in calo alla pompa di benzina ed invece sui biglietti aerei la "fuel surcharge" resta semp.re perennemente inchiodata ai valori di agosto con le uniche eccezioni di Saudia e Cathay Pacific.
Non sarebbe forse giunto il caso di inglobare una volte per tutte la "fuel surcharge" nella base tariffaria?
E quando tornera' piu' un momento cosi' favorevole per abolire l'ennesimo odioso balzello?
O forse i vettori sono preoccupati perche' il passaggio della quota carburante dal campo delle tasse alla tariffa base del biglietto avvantaggerebbe troppo le (solite) agenzie che avrebbero facile gioco nel raggiungere piu' velocemente i premi produzione di fine anno?
Ugo Papa
INTERVIA - Milano
Agenzia Viaggi e Turismo dal 1924
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Abbiamo pubblicato volentieri la lettera di Ugo Papa perchè siamo totalmente d'accordo con lui su quanto evidenziato.
C'è da dire che anche il carburante per le automobili ancora non è sceso in proporzione rispetto al calo del greggio all'origine, basti pensare che ad oggi a fronte di 1,50 euro per un litro di gasolio il costo industriale incide per meno di 40 centesimi, il resto sono tutte tasse.
E pensare che una revisione onesta del prezzo del carburante favorirebbe di certo la ripresa economica perchè andrebbe a vantaggio di tutti mentre la speculazione in genere avvantaggiai pochi che la determinano.
Tornando al trasporto aereo da anni ormai ai passeggeri si fa pagare ogni tipo di balzello, dall'oscillazione del costo carburante (rapidissima in salita ma molto lente in discesa) ai servizi di sicurezza aeroportuale; per gli agenti di viaggio oltre al danno la beffa perchè si trovano ad incassare per conto terzi questi balzelli ma devono farlo senza alcuna remunerazione.
Perdipiù l'associazione mondiale delle compagnie aeree (IATA) ha affermato in un comunicato che per il 2014 si attende un guadagno extra di 5 miliardi di dollari propoprio in virtù del minor costo del carburante.
Fa bene quindi Ugo Papa ad auspicare che la situazione cambi al più presto.
MV