Un viaggio di 14 giorni, in compagnia di un esperto, alla scoperta del "Regno Felice".
Il Tour Operator milanese, in collaborazione con la rivista Focus Storia, propone la scoperta del regno medievale Buddhista che strenuamente cerca di mantenere la sua identità culturale.
Il Bhutan è un Paese fuori dall’ordinario: le città non hanno semafori, le sigarette sono illegali, giganteschi falli dalle proprietà protettive sono dipinti sulle facciate di molte case, il benessere della popolazione viene misurato in termini di felicità e non di prodotto interno lordo.
L’itinerario si sviluppa nella zona centro occidentale del Paese, su un altopiano ricoperto di boschi e incastonato in verdissime valli.
Paro, Thimphu, Punakha, Gangtey, Trongsa, Bumthang, sono le principali località e vantano i più antichi e famosi Dzong del Bhutan, le fortezze-monastero sedi allo stesso tempo del potere religioso, politico e economico.
La speciale partenza del 19 ottobre prevede la partecipazione ai suggestivi festival (Tsechu) di Jambay e Prakhar. Lo spirito del buddhismo butanese si manifesta in tutta la sua intensità e pienezza nelle festività religiose e popolari. La drammaticità e il colore delle rappresentazioni non hanno pari in nessun altro spettacolo moderno.
Lo Tsechu può essere compreso come un evento creato dai maestri spirituali per celebrare ed esporre i contenuti degli insegnamenti con la rappresentazione di temi che stimolano un corretto comportamento etico e affermano la capacità di annullare o esorcizzare la negatività che affligge persone ed eventi.
Il culmine dello Tsechu è rappresentato dal Cham, uno straordinario insieme di musiche sacre e danze in costume, con maschere rituali, eseguite da monaci e da laici. La danza sacra rappresenta la potenza della legge buddhista e una forma concreta di meditazione, la “visualizzazione della divinità” ed è un mezzo per arrivare alla conoscenza della realtà assoluta. Nella danza colpiscono lo straordinario dinamismo e l'energia espresse dai danzatori.
Al ritmico suono di cimbali, trombe, tamburi e gong, i ballerini in cerchio saltano, piroettano, ondeggiano nell'aria, muovono vorticosamente le gonne coloratissime e disegnano simbologie con le braccia e con le mani, raccontando storie mitologiche e leggende della dottrina buddhista dove, quasi sempre, il bene vince sul male, l'eroe sul demone e il credente sull'ateo.