Già si prevede la concorrenza tra le destinazioni (sempre leale?) in previsione, di qui a poche settimane, del post-pandemia.
Compagnie aeree che dichiarano covid-free i loro voli in considerazione del fatto che hanno già vaccinato sia il personale navigante che quello di terra.
Altre che dichiarano la non obbligatorietà della quarantena all'arrivo in Italia in virtù del doppio test rapido: uno prima della partenza e uno allo sbarco.
Ci sono già molte destinazioni (alcune della quali non fanno promozione per mantenere un'aura di esclusività per ricchi) che si dichiarano esenti dalla possibilità di contagiare i visitatori in quanto i loro residenti sono stati già tutti immunizzati.
Ci sono poi le destinazioni che offrono pacchetti all-inclusive: volo, hotel e ... vaccino; le tariffe variano a seconda delle stelle del resort scelto e dell'area geografica.
In Italia invece si brancola nel buio, non tanto per dire ma perchè è proprio così e ne abbiamo appena avuta una prova relativamente al fatto che, in occasione della Pasqua, gli italiani, e non solo, hanno potuto effettuare viaggi all'estero nel mentre, all'interno dei confini, non ci si potrà spostare neanche da un comune all'altro.
Vorremmo che le nostre fossero lette come critiche costruttive, critiche che nascono dalla profonda conoscenza del comparto turistico italiano e internazionale.
Chi metterà il nostro Paese in condizione di competere quando si potrà ricominciare a viaggiare in piena autonomia e libertà?
Quanto risulterà penalizzata l'Italia dai ritardi accumulati negli scorsi mesi nella somministrazione dei vaccini?
Riusciremo a recuperare?
Riusciranno le Regioni ad organizzarsi in modo da procdere secondo un programma comune e non in ordine sparso?
In primis sia chiaro, vanno tutelate la sicurezza e la salute, subito dopo però viene l'economia e tutti sappiamo quanto sia importante quella turistica.
Nei posti chiave siamo sicuri di avere delle figure competenti?
Gente cioè che saprà cosa fare quando si renderanno possibili spazi di manovra?
A nostro avviso queste persone non le abbiamo perchè la politica, in linea di massima, sull'argomento Turismo ha sempe vissuto di rendita certa che "spaghetti, pizza e mandolino" avrebbero sempre funzionato; oggi però, e ancor meno domani, l'Italia non potrà contare-se non in forma ridotta-sulle rendite del passato e le quote di mercato le dovrà riconquistare punto su punto.
Ooccorre professionalità e, meglio ancora, esperienza maturata sul campo.
In mancanza di queste specifiche competenze crediamo (sperando tanto di sbagliare) che i primi 12 mesi post-pandemia non vedranno il Bel Paese vincente nei confronti di altre destinazioni che fin d'ora stanno dimostrando "aggressività" e programmazione.
Le associazioni di categoria, tra tutte quella degli albergatori, stanno facendo sentire la loro voce ma, alla ripresa, dovranno scontare anche errori del passato quali quello di aver lasciato troppo spazio alle piattaforme di prenotazione.
Gli agenti di viaggio al dettaglio, non hanno saputo difendere, nel tempo, le loro prerogative ed oggi dovranno faticare molto per mantenere un ruolo attivo; schiacciate anch'esse dalle piattaforme web, dai consolidatori di prodotto e dai fornitori di servizi che hanno deciso di non ritenerle più essenziali.
Su questo tema torneremo nei prossimi giorni per valutare le possibilità, che nel tempo si limiteranno sempre più, utili a garantire un futuro/nuovo inizio ai dettaglianti.
I Tour operator invece sono ancora in condizione di difendere il loro mercato, soprattutto quando riescono (quelli più grandi-) a fornire un servizio non in concorrenza; quelli medi faticheranno di più perchè, in mancanza di accordi tra più società, esclusi i periodi di alta stagione, dovranno continuamente giocare al ribasso vedendo sfumare gran parte dei loro margini.
I più piccoli, a patto di fornire servizi di valore, benchè di nicchia, potrebbero farcela a mantenere un proprio mercato, seppur limitato, tale da garantire quote di profitto.
Saranno le prossime 10 settimane a farci capire se saremo in grado di recuperare-programmando e promuovendo-i numeri del periodo giugno/dicembre 2019.
Le notizie di oggi dicono che forse da fine Aprile non avremo più una compagnia nazionale e già è aperta la caccia ad accaparrarsi gli slot; negli Stati Uniti il CDC sta per emanare le nuove lineee guida per la ripresa delle Crociere, In California stanno riaprendo Disneyland e altri parchi, benche con limitazioni nel numero degli accessi e nel rispetto di norme anti covid.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi puntando sulla forte accelerazione della campagna vaccinale ha dimostrato di conoscere a fondo il problema ma, a valle delle sue indiscutibili competenze, su chi altri si può contare?